Il futuro dei display è sulla nostra pelle

In una pellicola di gomma trasparente sono stati integrati LED spessi solo 3 micrometri.

In un futuro non molto lontano i display saranno così sottili da poter essere indossati come una seconda pelle. A dire il vero, questa che fino a qualche tempo fa sembrava un’idea fantascientifica, nei fatti oggi non lo è più. Alcuni ricercatori dell’Università di Tokyo hanno messo a punto una membrana trasparente – definita optoelettronica – che contiene LED ai polimeri e cellule organiche fotosensibili così sottili da poter essere usati come seconda pelle. Lo spessore di questi componenti ideati dal Someya Group Organic Transistor Lab è così ridotto – appena 3 micrometri – da far sì che questa specie di sottilissimo display a pellicola possa essere attaccato sulla pelle umana.

Display optoelectronico - Someya Group Organic Transistor Lab - Università di Tokyo
Display optoelectronico – Someya Group Organic Transistor Lab – Università di Tokyo

Alcuni, vedendolo in foto, l’hanno paragonato ad un tatuaggio. Un’altra straordinaria caratteristica di questo piccolo display digitale è la flessibilità, ossia la sottile membrana di gomma in cui è inserito è morbida ed elastica, per cui segue i movimenti della pelle a cui aderisce. Inoltre non si degrada con facilità, ma può resistere, cioè rimanere integra per alcuni giorni.

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Ma a cosa serve questa pelle optoelettronica? Com’è possibile vedere nel video, il dispositivo è ancora molto semplice; il suo display integra solo 7 segmenti luminescenti monocromatici, 7 segmenti che vanno a formare un’unica cifra. Ricordate le cifre che venivano usate nei vecchi display a cristali liquidi? Esattamente quelle. Questo sistema al momento riesce a svolgere solo funzioni basilari, come indicare il livello di concentrazione d’ossigeno nel sangue. Ma è anche vero che siamo solo nelle prime fasi di sviluppo. La tecnologia è ancora molto giovane; gli sviluppatori sognano di poter un giorno evolvere la loro invenzione e portarla ad un livello più avanzato, magari trasformandola in un display completo ed autonomo in grado di fornire a chi l’indossa indicazioni varie e più complesse, come ad esempio i dati che servono ad un runner: distanza percorsa, passi compiuti, calorie bruciate, durata della corsa, tracciato del percorso, battito cardiaco, ecc. E perché no, più avanti, arrivare a mettere nel layer trasparente un intero display LCD a colori.

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