Il cellulare in Italia: usi e (mal)costumi

Indagine Intel sugli usi e i (mal)costumi degli italiani alle prese con pellulari e tecnologie portatili

Solo un italiano su cinque si comporta bene al cellulare. Questo almeno è quello che e emerge da un’indagine sugli usi e costumi (o malcostumi) dei consumatori alle prese con le tecnologie portatili, realizzata da Intel in collaborazione con la Redshift Research e condotta in Italia ed in altri sedici paesi dell'area EMEA.

 

Cellulare in vacanza

L'indagine rivela che il 40% degli italiani non si muove senza portare con se almeno due diversi device tecnologici ed il 20% ne porta almeno tre o più. Per il 93% degli intervistati, il cellulare è divenuto ormai un oggetto a cui non si riesce minimamente a rinunciare. A segire il laptop, irrununciabile per il 31%. In salita, con il 4%, i tablet. Per quanto riguarda il comportamento, il cosiddetto "bon ton", il 90% degli italiani ritiene di comportarsi bene nell'utilizzo della tecnologia ma in realtà solo il 20% ha un buon comportamento quando usa cellulare o computer.


Leggere o scrivere SMS mentre si è al volante
è ritenuto da 77% degli italiani il comportamento più scorretto. Il 73% ritiene invece che sia molto scorretto parlare in pubblico ad alta voce. Le suonerie "invadenti" infastidiscono il 58% degli intervistati.

Dalla ricerca emerge, inoltre, che un italiano su tre scrive messaggi mentre si trova al volante ed il 50% utilizza device portatili in camera da letto e per il 49% degli intervistati è il peggior posto dove usare un dispositivo mobile è la tavola.

Tra le altre curiosità emerse dalla ricerca Intel, per un italiano su due, il cellulare è divenuto uno status symbol ed il 71% delle donne controlla mail e messaggi già prima di uscire di casa e lo status sui social network almeno una volta al giorno. In generale, il 68% delle persone controlla facebook almeno una volta al giorno.

 

Per un italiano su tre, infine, i toni della tastiera dei cellulari sono tra i rumori "digitali" più insopportabili. La sveglia del mattino tiene saldamente il secondo posto tra i nemici della pace acustica, mentre al terzo, con il 16%, si piazzano i jingle di accensione e spegnimento dei dispositivi. A sorpresa, le vibrazioni di cellulari o smartphone per ricezione di chiamate, messaggi o email indispongono solo una stretta minoranza: tre italiani ogni cento.

 

La ricerca che abbiamo realizzato dimostra come nonostante ormai i dispositivi mobili, dai cellulari ai computer, siano diventati così pervasivi in molti paesi nel mondo, le nostre società e le nostre diverse culture non hanno tuttavia ancora davvero compreso come ‘metabolizzare’ correttamente tali tecnologie all’interno del vivere civile e quotidiano”, commenta Genevieve Bell, Intel Fellow e Direttrice dell’Interaction and Experience Research Group degli Intel Labs. “Quando guardiamo ai risultati dell’indagine e capiamo le frustrazioni – se non la vera e propria confusione – che derivano dalle modalità con cui oggi i dispositivi mobili vengono utilizzati, appare evidente che ci troviamo di fronte ancora ad una fase precoce dell’attuale evoluzione digitale, in cui non è chiaro come questi dispositivi e questi comportamenti si debbano integrare nei diversi mondi. Questo tipo di normalizzazione sociale, queste nuove regole del vivere civile, o, più semplicemente, l’ ‘etichetta’, come spesso viene chiamata, sono infatti il frutto di molti anni di evoluzione. Un’evoluzione che passa necessariamente attraverso le generazioni.” 

 

Questa ricerca indipendente è stata condotta nel maggio 2011 da Redshift Research. Un totale di 12.761 persone sono state intervistate in 16 paesi dell’area EMEA: Italia (1.036), UK (1.000), Francia (1.009), Germania (1,005), Spagna (1.013), Romania (500), Olanda (506), Sud Africa (507), Repubblica Ceca (1.000), Svezia (1.122), Belgio (502), Polonia (1.004), Turchia (1.007), Arabia Saudita (510), Emirati Arabi Uniti (501) e Egitto (539). 

[gallery_embed id=”94885″]

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti