La guerra dei mondi: perché rileggerselo, oggi

La guerra dei mondi è una storia che resta attuale per molti motivi e che in questi giorni può essere rispolverata sia tramite libro che tramite film.
La guerra dei mondi: perché rileggerselo, oggi

Premessa: questo articolo contiene spoiler. Quindi cominciamo dal consiglio, dal link presso cui accedervi e proseguiremo con il resto del testo.

Il consiglio: “La guerra dei mondi
Dove acquistarlo e leggerlo: qui (0,99 euro, Kindle edition)
Per chi preferisce il film in streaming: YouTube (da 2,99 euro)

Chi ha scelto una delle due opzioni può chiudere questo articolo e tornarci eventualmente a lettura o visione completate.

Nessuno avrebbe creduto, negli ultimi anni del diciannovesimo secolo, che questo pianeta fosse sotto attenta e vicina osservazione da parte di intelligenze superiori a quelle degli uomini e tuttavia anch’esse mortali; che mentre gli uomini erano intenti alle proprie faccende venissero scrutati e studiati, forse quasi con lo stesso acume con cui un uomo potrebbe scrutare al microscopio le creature effimere che brulicano e si moltiplicano in una goccia d’acqua. Con infinito compiacimento gli uomini andavano avanti e indietro su questa Terra per i loro piccoli affari, sereni nella loro certezza d’esser padroni della materia. È possibile che i microrganismi sotto il microscopio facciano lo stesso.

La guerra dei mondi

Sono molti i “disaster movie” che in questi giorni vengono consigliati dai vari Netflix, Amazon Video o YouTube. L’atmosfera grigia che serpeggia tra le strade vuote di queste giornate di isolamento, infatti, ha portato un clima cupo e il bisogno di vivere storie angoscianti – a lieto fine – per nutrire la speranza che tutto possa finire a colpi di “Andrà tutto bene”.

Ma tra i vari titoli disponibili ce n’è uno che più di ogni altro merita una citazione per il significato profondo che trasmette, per la geniale intuizione dell’autore e per l’età della storia. “La guerra dei mondi”, infatti, nasce originariamente in forma scritta a firma di Herbert George Wells (1898); viene reinterpretato con conseguenze clamorose da parte di Orson Welles (1938) e nel 2005 diventa pane per i produttori di Hollywood.

Una storia che torna, che si ripete, che si rafforza di dettagli e riadattamenti, perché il suo nucleo centrale rimane semanticamente vivo, forte, attuale. C’è un nucleo di feroce realtà nella fantascienza visionaria di questa storia, ed è in queste fondamenta che il lettore si trova a sentire nuove certezze di fronte allo sconquassamento di queste ore.

Spoiler

Sta tutto nel finale, che possiamo raccontare senza timori in virtù dell’età della storia:

Quando gli invasori arrivarono e cominciarono a respirare e a nutrirsi, quegli organismi infinitesimali, che Dio nella sua saggezza aveva messo sulla Terra, iniziarono a condannarli, annientarli, distruggerli, dopo che tutte le armi e gli stratagemmi umani avevano fallito. Mediante il sacrificio di miliardi di vittime, l’uomo ha acquisito la sua immunità, il suo diritto alla sopravvivenza tra le infinite creature di questo pianeta. E quel diritto è suo contro ogni sfida, poiché gli uomini non vivono e non muoiono invano.

Questa sfida fa parte dell’eterna lotta dell’uomo contro e con la natura, per cambiare e sopravvivere, per mutare e rafforzarsi. Alieni a parte, anche questi giorni fanno parte di questa eterna narrazione, che per noi dura ormai da 60 milioni di anni fatti di esperimenti, selezione, ricerca, sconvolgimenti e resistenza. Ma siamo qui perché ne abbiamo il diritto, ed è nostro dovere lottare.

Buona lettura. Buona visione. Restiamo a casa.

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