Gli operatori mobili non sono pronti per il GPRS

Strand Consulting ha rivelato i
risultati di uno studio effettuato su 28 operatori GPRS europei e lo scenario
che ne emerge è alquanto disarmante. Il GPRS è visto, a ragione, come il vero
preludio al Mobile Internet, ma, finora, quasi nessun gestore è riuscito ad
aumentare i propri introiti tramite il traffico dati GPRS. Il motivo di tale
iniziale fallimento è semplice. I servizi offerti tramite rete GPRS sono poco
allettanti per i consumatori, che non intendono spendere inutilmente il loro
denaro per qualcosa che non offre nulla di più di quello che offriva il WAP,
direttamente sul cellulare, o pagare cifre esorbitanti per navigare sul web.

In particolar modo il WAP via GPRS
non è ancora riuscito a riprendersi, nonostante i netti miglioramenti per ciò
che concerne la velocità del servizio. Le tariffe sono ancora troppo alte ed
i servizi sono gli stessi di prima, ovvero scarsi e poco appetibili. Eppure
il GPRS dovrebbe rappresentare un vero e proprio trampolino di lancio verso
l’UMTS, spianarne la strada. Se continuerà in questo modo, invece, lo danneggerà
solamente.

Fino a poco tempo fa gli operatori
lamentavano una mancanza di terminali come causa primaria della falsa partenza
del GPRS. A dire il vero, fino a luglio, la scarsità di cellulari GPRS era impressionante.
Ma, da quel momento in poi, è stato un susseguirsi di nuove uscite. Perfino
Nokia ha lanciato il suo primo terminale GPRS, visto che molti operatori vedevano
nell’arrivo del gigante finlandese nel mercato una nuova possibilità di sviluppo.
Eppure, nonostante le vendite dei terminali siano incoraggianti, il loro utilizzo
per il traffico dati è sui livelli di quelli GSM, ovvero molto limitato.

Pare oltretutto che proprio gli
operatori non intendano sviluppare particolari servizi per il GPRS, preferendo
puntare sui servizi di messaggistica avanzati, visto il grande successo degli
SMS. Quello che i gestori devono comprendere è che i messaggi sono una cosa,
il Mobile Internet un’altra. Il GPRS potrebbe segnare un passo fondamentale
nella rivoluzione della comunicazione mobile, oppure potrebbe rimandare, forse
per sempre, l’arrivo del Mobile Internet. Il tutto è in mano agli operatori,
che finora, tranne rare eccezioni, tipo il caso norvegese, dove la rete GPRS
è molto sfruttata e sta facendo registrare un ottimo successo di introiti, hanno
miseramente sbagliato tattiche di marketing, tariffe e pubblicità. Speriamo
solo che non sia già troppo tardi per rimediare.

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