Droni DJI: gli USA potrebbero vietarne la vendita

Secondo quanto si apprende dalle nuove politiche di Trump, i droni di DJI potrebbero non venir più venduti negli Stati Uniti d’America.
Droni DJI: gli USA potrebbero vietarne la vendita

Sebbene DJI sia una delle aziende costruttrici di droni più importanti al mondo, il marchio è finito sotto la morsa dei tribunali statunitensi poter una serie di violazioni di brevetto. Se la decisione della giuria americana si schierasse contro la casa cinese, DJI potrebbe non vender più i suoi droni sul suolo americano. Ma procediamo con ordine.

Violazione di brevetti da parte di DJI?

Lo scorso 2 marzo il giudice capo amministrativo della Commissione per il commercio internazionale degli USA dichiarò che DJI Technology Co. Ltd aveva ignorato la divisione 337 della legge sulle tariffe del 1930, violando brevetti appartenenti al governo americano.

Di conseguenza, il giudice aveva suggerito di vietare l’import negli USA dei prodotti DJI. Poco dopo però, Autel aveva replicato presentando una petizione alla ITC (International Trade Commission) per espandere l’elenco di prodotti (oltre all’Inspire V1 e al Phantom 4) che potrebbero essere soggetti al nuovo “ban” statunitense. Se la decisione dovesse venir approvata, il colosso cinese dovrebbe ritirare dalla vendita in America i suoi prodotti già dal prossimo luglio. Da notare che molti prodotti accusati come lo Spark, il Mavic Pro v1, Inspire v1, e Phantom 4 non sono più prodotti dall’azienda cinese da diverso tempo.

DJI accusata di spionaggio dal Governo USA

Se la vicenda non vi sembra nuova… è perché effettivamente non lo è. Già nel 2017 i servizi di immigrazione americani avevano annunciato di sospettare dei prodotti dell’azienda cinese DJI, ritenendo che raccogliessero informazioni per conto di Pechino. Così facendo il Governo degli USA aveva impedito l’uso di droni DJI nella sua flotta militare. Un anno fa invece, il Dipartimento della sicurezza nazionale degli Stati Uniti ha redatto un rapporto in cui acca usava indirettamente i prodotti dell’azienda di contenere “componenti che potevano compromettere i dati personali e condividere le informazioni su un server accessibile oltre l’azienda stessa (…) nel territorio di uno stato autoritario che consente ai suoi servizi di intelligence di accedervi senza ostacoli”.

Trump vs Cina: la lotta non è ancora finita

Ad oggi non sappiamo come si evolverà la vicenda, tuttavia lo scenario sembra inserirsi sempre più in quella politica nazionalistica di Trump; vi ricorda niente la storia del ban Huawei? O di ZTE? Sembra che l’attuale presidente degli Stati Uniti d’America stia mettendo sempre più la Cina con le spalle al muro.

Fonte: Dpreview

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