BlackBerry vuole le app obbligatorie per legge

Il CEO dell’azienda canadese ha chiesto al Congresso USA di decidere per un’improbabile "App Neutrality".

A BlackBerry non piace l’idea che la propria piattaforma venga snobbata dagli sviluppatori. Secondo IDC, nel 3° trimestre del 2014 la società canadese deteneva solo lo 0,5% del mercato mondiale degli smartphone, per cui è facile intuire quanto sia bassa l’appetibilità di questo ambiente per gli sviluppatori di app.

IDC - Worldwide Smartphone OS Market Share
Worldwide Smartphone OS Market Share – IDC, 2014

Recentemente John Chen – il CEO di BlackBerry – ha mandato una lettera
ad alcuni deputati del Congresso americano per illustrare loro il
problema che affligge l’azienda che dirige: ossia la scarsa attrattiva
di cui sopra. Chen – la cui lettera è poi stata riportata e spiegata
anche sul blog aziendale – ha descritto il problema sotto forma di
“discriminazione”, non gli sembra giusto cioè che chi sviluppa app si
dedichi a produrre software solo per le piattaforme di successo. Per
questo motivo reclama una legge che riequilibri la situazione, delle
norme che costringano le app ad arrivare sul mercato in versioni
differenti, una per ogni piattaforma disponibile.

John Chen
John Chen – CEO di BlackBerry

Quando si tratta di creare applicazioni per la telefonia mobile gli sviluppatori scelgono le piattaforme più popolose. Perché? Molto semplice: avere un pubblico di riferimento ampio significa avere una platea molto più numerosa potenzialmente disposta a spedere i propri soldi per acquistare l’app. Si tratta di una legge di mercato del tutto naturale. Dedicarsi alle nicchie può essere ugualmente profittevole ma comporta maggiori rischi. Insomma se uno sviluppatore decide di sviluppare solo per una o poche piattaforme, chi può biasimarlo?

Eppure questo comportamento – che potremmo quasi definire di selezione naturale – non sta bene a tutti. Non sta bene soprattutto a chi lavora o ha puntato su piattaforme che godono di minore successo, perché magari sono ancora troppo giovani o perché sono arrivate tardi sul mercato, o ancora perché non hanno saputo rinnovarsi in fretta. Qualunque sia la ragione della risicata fetta di mercato a cui si fa riferimento, se ci si rivolge a pochi utenti, è molto difficile che uno sviluppatore scelga di sviluppare app per la propria piattaforma. E questo non vale solo per il mercato della telefonia mobile

Reclamando la “App Neutrality”, ossia una sorta di allargamento della tanto discussa Net Neutrality, Chen ha dichiarato: "Tutti gli utenti di connettività a banda larga devono avere la possibilità di accedere a qualsiasi applicazione legale e a qualsiasi contenuto scelgano e ai fornitori di applicazioni e di contenuti deve essere proibito di discriminare sulla base del sistema operativo mobile scelto dal cliente".

Per spiegare la situazione corrente Chen (che è alla guida dell’azienda canadese dal novembre 2013) ha anche ricordato che BlackBerry ha reso disponibile la propria app di instant messaging – il BlackBerry Messenger (BBM) – anche su iOS, nonostante Apple non abbia agito in maniera speculare, ossia non abbia creato una versione per BlackBerry dell’app iMessage o, più in generale, non abbia aperto reciprocamente la propria piattaforma di messaggistica alle altre piattaforme concorrenti. Allo stesso modo ha osservato che Netflix, strenuo difensore della Net Neutrality negli USA, non ha però lasciato che il suo servizio per lo streaming video online fosse portato su piattaforma BlackBerry.

Secondo Chen, insomma, gli sviluppatori starebbero creando un ingiusto sistema duopolistico, concentrandosi esclusivamente sui due top player: Android di Google e iOS di Apple, lasciando di conseguenza gli altri player del settore senza ossigeno.

Chissà che questa originale posizione – palesemente opportunistica – non trovi ascolto a Washington. Sarebbe davvero un caso raro, visto che tipicamente l’orientamento della politica USA è di tenersi fuori dal mercato, lasciando che siano le sue leggi naturali a determinarne l'evoluzione, intervenendo solo in presenza di evidenti abusi.

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