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René Obermann (T-Mobile) e Randall Stephenson (AT&T) Dei 6 miliardi, 3 sarebbero cash, 2 relativi alle frequenze di trasmissione ed 1 per gli accordi di roaming. I dati sono impressionanti: 3 miliardi di dollari cash rappresentano ben il 7,7% della cifra di acquisizione, e la cifra totale che AT&T si impegna a pagare in caso di fallimento dell’accordo è addirittura il 15,7% del valore complessivo. Chiaramente i concorrenti, Sprint Nextel e Verizon Wireless fra tutti, rispettivamente il terzo ed il primo carrier USA, non vedono di buon occhio la buona riuscita dell’affare, così come molti clienti delle altre compagnie presenti sul mercato, timorosi di trovarsi davanti alla formazione di un pericoloso oligopolio.