Ara Project, lo smartphone modulare arriva ad inizio 2015

La conferenza di Google dedicata agli sviluppatori coinvolti nel progetto ha riservato molte sorprese.

Il team di Google capeggiato da Paul Eremenko sta tenendo in queste ore la conferenza per sviluppatori relativa al Progetto Ara, dal quale uscirà il primo smartphone modulare al mondo.

Nel corso della conferenza è stato innanzitutto anticipato che il primo modello raggiungerà il mercato a gennaio 2015, ed il sistema operativo Android verrà aggiornato a dicembre per renderlo compatibile con i componenti modulari.

Ara Project

Da qui a fine anno sono in programma due ulteriori conferenze dedicate agli sviluppatori, una a luglio e l’altra a settembre, in modo tale da condividere il più possibile la nuova tecnologia tra i soggetti coinvolti nel progetto.

Il primo esemplare di smartphone verrà consegnato entro l’anno agli sviluppatori al prezzo di 50 dollari, e si tratterà di un “gray phone”, ovvero di un device base su cui i developers potranno sbizzarrirsi nella personalizzazione.

Ciò che renderà infatti il telefono un prodotto unico al mondo non sarà infatti solamente l’opportunità di scegliere singolarmente modulo per modulo, ma anche il fatto che si potrà personalizzare il device anche dal punto di vista estetico tramite l’Ara Configurator.

Ad esempio, il possessore di un endoscheletro (ovvero della struttura del telefono costituita solamente dai cavi, uno switch di rete ed una piccola batteria) potrà inserire un’immagine sui moduli del telefono tramite il software, o in alternativa potrà realizzare trame 3D personalizzate che, una volta poste sulla superficie dei componenti, potranno essere altrettanto facilmente eliminate e sostituite con altre di proprio gradimento.

Ara Project

Ara Project

Un altro aspetto su cui Paul Eremenko ha insistito è la possibilità di allungare il ciclo di vita dello smartphone dagli attuali due anni di media ai potenziali cinque o sei anni: ciò sarà possibile grazie alla possibilità di sostituire singoli componenti, mantenendo l’endoscheletro del device.

Ara Project

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