Android Q avrà il tema dark atteso da tempo

Android Q potrebbe finalmente offrire il tema dark che gli utenti aspettavano da sempre: universale ed a disposizione di qualsiasi smartphone.
Android Q avrà il tema dark atteso da tempo

La prossima edizione dell’OS del robottino verde potrebbe essere quella giusta: Android Q potrebbe infatti offrire la possibilità di attivare un tema dark universale, cioè funzionante all’interno di qualsiasi schermata di sistema ed applicazione di Big G presente sullo smartphone. La fonte dell’indiscrezione, che è più che altro una deduzione, sembra essere ufficiale.

Android Q ed il tema dark universale

Sia Google che i produttori di UI personalizzate (come Samsung) ed applicazioni si sono mossi da tempo per sviluppare temi dark da poter utilizzare sugli smartphone Android. Tuttavia, si tratta di pezzi di puzzle: è necessario applicare tramite interfaccia utente la dark mode – quando possibile – e sperare che l’applicazione che utilizzeremo permetterà di continuare a sfruttarla, dopo averla preventivamente attivata dalle impostazioni.

L’obiettivo che intende raggiungere Big G con Android Q è ben più grande: il tema dark sarà sempre a disposizione degli utenti e sarà presente sull’intera suite di Google Apps. Dunque, chi deciderà di utilizzare la modalità dark potrà usufruire di una buona continuità d’uso.

La fonte del leak è un dipendente di Google, che nel tracker dei bug di Chromium ha specificato che il tema dark è una specifica ufficialmente approvata per Android Q e che tutte le applicazioni precaricate dal sistema operativo – fra cui chiaramente Google Chrome – dovranno supportare la modalità nativamente.

Non è un’informazione che conferma al 100%, e senza beneficio del dubbi, quali siano le intenzioni di Bg G, tuttavia lascia ben sperare che Android Q sarà la versione che segnerà la svolta in tema di dark mode. A confermare l’ipotesi è una strana coincidenza: dopo che il documento che conteneva l’informazione appena descritta è stato diffuso dai media, il link di accesso è stato reso disponibile ai soli addetti ai lavori, come se il colosso di Mountain View volesse provare a tenere nascosta un dato che non doveva diventare di dominio pubblico.

Una conferma, oppure il tentativo di nascondere un’informazione passata non più attendibile? Il dubbio rimane, anche perché l’informazione è stata pubblicata lo scorso 31 ottobre: le cose dall’epoca potrebbero essere cambiate.

Fonte: Android Police

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