In una nota pubblicata sul proprio sito internet, l’Adoc, Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori, ha dichiarato di aver deciso di lanciare una campagna contro la tassa di concessione governativa, giudicata impropria della recente giurisprudenza tributaria ed illegittimamente prevista per gli abbonamenti privati e business dei telefoni cellulari.
Pertanto, si legge nella nota, l’Adoc mette a disposizione dei consumatori una lettera di diffida per richiedere il rimborso di quanto pagato negli ultimi tre anni, calcolando per i contratti privati 5,16 euro al mese moltiplicato per 36 mesi (per un massimo di 185,76 euro), per i contratti business 12,91 euro al mese per lo stesso periodo (per un massimo di 464,76 euro).
La diffida va inviata alla propria compagnia telefonica presso la sede legale a mezzo raccomandata A/R, e per conoscenza all’Adoc anche via fax o posta elettronica.
L'Adoc ricorda che è necessario allegare copia delle fatture e delle ricevute di pagamento e che le lettere di diffida sono disponibili online sul sito dell’Adoc (www.adoc.org) e presso le sedi territoriali, dove è possibile rivolgersi per qualsiasi chiarimento in merito.