Top10VPN, un servizio che monitora il traffico VPN in tutto il mondo, ha rilevato un incremento subito dopo l’entrata in vigore dell’Online Safety Act nel Regno Unito. Si tratta del controllo dell’età online che verifica l’effettiva possibilità di un utente di accedere a siti web dai contenuti solo per adulti o con dei limiti di età.
Nel report si legge: “Il 25 luglio la domanda di VPN nel Regno Unito è aumentata immediatamente del 1.327% rispetto alla media giornaliera dei 28 giorni precedenti. Nei giorni successivi il valore è aumentato ulteriormente, con un incremento del 1.712% rispetto al valore di base il 26 luglio e del 1.987% il 27 luglio“.
I ricercatori di Malwarebytes LABS hanno spiegato: “L’Online Safety Act obbliga diversi siti web a verificare l’età degli utenti, assicurandosi che abbiano almeno 18 anni. Questo non si applica solo ai siti pornografici più noti, ma a una vasta gamma di altre categorie: social media, giochi e persino ricerche“.
VPN usate per aggirare i controlli dell’età online
Dai dati rilevati subito dopo l’entrata in vigore dell’ Online Safety Act, nel Regno Unito è aumentato l’uso delle VPN. Questo perché attraverso tali servizi è possibile accedere a tutti i contenuti del web senza restrizioni né censure. Come funzionano in questi casi i provider che rendono anonima la navigazione online di qualsiasi dispositivo?
In pratica, è possibile aggirare questi limiti imposti nel Regno Unito semplicemente cambiando posizione virtuale. Soluzioni come NordVPN, ad esempio, offrono migliaia di server posizionati in oltre 60 Paesi di tutto il mondo. Selezionandone uno, la connessione sembrerà partire da quella determinata area geografica anche se l’utente si trova in tutt’altra parte.
In un’intervista rilasciata a The Guardian, Peter Kyle, Ministro della Scienza del Regno Unito, ha affermato: “Alcune persone stanno trovando dei modi per aggirare la legislazione. Ma sono pochissimi i bambini che vanno attivamente alla ricerca di contenuti dannosi. Ora, se riusciamo a fare un passo avanti — del 60, 70, 80, forse anche 90% — nel fermare davvero i contenuti dannosi prima che arrivino nei feed dei bambini, per me è un successo. Ma non commettete errori: abbiamo fatto un grande passo avanti per quanto riguarda l’esperienza dei bambini online“.