La nuova truffa sui rimborsi delle commissioni per le criptovalute, scoperta da Kaspersky, sta mietendo già parecchie vittime. La situazione è così pericolosa che gli esperti di sicurezza informatica hanno lanciato l’allarme. Nello specifico, gli utenti vengono presi all’amo da false promesse di rimborso sulle cosiddette gas free.
Tuttavia, a un occhio più attento, si tratta di siti web o piattaforme fraudolenti, che servono a convincere le vittime della loro bontà. Questo le porta a fornire informazioni sensibili come password, credenziali di portafogli e altri elementi che permettono ai truffatori l’accesso per il furto di identità e di denaro.
“I truffatori inviano delle e-mail di phishing invitando gli utenti di criptovalute a richiedere un rimborso per le spese di transazione e una volta cliccato il link, vengono indirizzati a siti web creati dai cybercriminali. In seguito, gli utenti vengono invitati a collegare i propri portafogli per ottenere il rimborso e in questo modo i truffatori ottengono le credenziali utili per trasferire il denaro. Kaspersky ha identificato decine di siti web fraudolenti“, hanno spiegato i ricercatori di Kaspersky.
Quindi, la truffa sui rimborsi delle commissioni per le criptovalute, è un puro attacco phishing evoluto e specializzato in questo settore, per utenti specifici. Mantenere elevata l’attenzione per non cadere in queste trappole è essenziale.
Truffa sui rimborsi delle commissioni per le criptovalute: come riconoscerla e proteggersi
In merito alla nuova truffa sui rimborsi delle commissioni per le criptovalute, Olga Altukhova, Senior Web Content Analyst di Kaspersky, ha spiegato: “I truffatori sfruttano le criptovalute e approfittano della rapida conversione in denaro fiat oltre alle applicazioni per le transazioni di terze parti pronte all’uso e diverse tecniche per mascherare le loro attività“.
“La natura decentralizzata della blockchain, pur essendo rivoluzionaria, fornisce un terreno fertile per queste truffe, rendendo essenziale il controllo e le misure di sicurezza per gli utenti“, ha poi concluso la Altukhova. Cosa fare per difendersi?
Prima di tutto è importante verificare l’autenticità di siti e piattaforme. Meglio optare per soluzioni ufficiali e raccomandate. Inoltre, è fondamentale attivare l’autenticazione a due fattori, per aumentare il livello di protezione del proprio portafoglio e dei propri dati.
La diffusione degli asset digitali come forma di investimento, anche tra gli utenti meno esperti, rende molto facile ai cybercriminali l’attuazione di pericolosi raggiri. Per questo la truffa sui rimborsi delle commissioni per le criptovalute trova terreno fertile, soprattutto laddove l’investitore è alle prime armi e non conosce bene il mondo crypto.