Telefonini usati come detonatori dai terroristi

Il recente sanguinoso attentato avvenuto lo scorso 12 maggio a Ryad, in Arabia Saudita, sarebbe stato effettuato utilizzando come detonatore

Il recente sanguinoso attentato avvenuto lo scorso 12 maggio a Ryad, in Arabia Saudita, sarebbe stato effettuato utilizzando come detonatore un telefonino opportunamente modificato. È ciò al quale sono giunti gli ispettori dell’ FBI che si trovano sul posto per aiutare la polizia locale. Secondo il Federal Bureau of Investigation, infatti, i cellulari modificati per essere utilizzati come detonatori delle bombe sono sempre più diffusi. Usare un telefonino per far esplodere un ordigno è molto comodo per gli attentatori, dato che l’attivazione della bomba può avvenire in questo modo anche ad enormi distanze. Naturalmente le modifiche ai circuiti interni dei telefonini per usarli come detonatori non sono affatto alla portata di mani inesperte e solo terroristi di un certo livello possono pensare di usare questo tipo di escamotage.

L’FBI ha diramato un comunicato nel quale si invitano le persone a non avvicinarsi o toccare cellulari sospetti lasciati incustoditi in luoghi pubblici e di avvisare immediatamente le autorità in questi casi, allontanandosi il più velocemente possibile dal posto. L’attivazione del detonatore e quindi lo scoppio della bomba avviene semplicemente chiamando il telefonino modificato. Le scariche elettriche o addirittura la vibrazione del cellulare provocano lo scoppio dell’ordigno ad esso collegato.

Questa tecnica si sta diffondendo sempre più tra i terroristi, soprattutto quelli legati ai movimenti integralisti islamici o ad Al-Qaeda. Nel passato i telefoni fissi erano stati usati per provocare piccole esplosioni, collegando il telefono ad un innesco a benzina. Per lo più tali ordigni rudimentali venivano utilizzati per far esplodere appartamenti e chiedere il risarcimento delle assicurazioni.

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