Bastava davvero poco per rendersi conto che la notizia diffusa ieri, riguardo un fantomatico accordo fra i gestori di telefonia mobile italiani per la tariffazione degli squilli effettuati con i telefonini, altro non era che un pesce d’aprile tardivo, messo in atto da qualche burlone e circolato in poche ore su tutta la Rete, anche grazie ad alcuni siti amatoriali che, credendo di trovarsi davanti ad uno scoop sono stati ingenue vittime dello scherzo.
Nel dettaglio, la falsa notizia sosteneva che a partire dalla mezzanotte di ieri si sarebbero pagati anche gli squilli effettuati con i telefonini, dopo che i gestori italiani avevano concordato una tariffa unica di 0.001 centesimi di euro a squillo. Con tanto di citazioni di amministratori delegati e ministri, la burla proseguiva sostenendo che era da tempo che le compagne telefoniche intendevano disincentivare l’abuso di squilli, ormai divenuto una pratica talmente diffusa da sovraccaricare le reti radiomobili.
Puntuale è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri la precisazione del portavoce del ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, che oltre smentire la notizia, ha annnunciato che è stato dato mandato legale per sporgere querela contro gli autori della burla. Anche Tim, Vodafone Omnitel e Wind, coninvolte loro malgrado nello scherzo, hanno naturalmente confermato che si tratta di una notizia priva di fondamento.