
Stretta sui brani musicali realizzati con Intelligenza Artificiale: Spotify ha annunciato nuove politiche e l’arrivo di strumenti mirati a contrastare, ed eliminare, i contenuti spam generati da AI, che ultimamente hanno registrato un significativo aumento popolando la piattaforma.
Cosa farà Spotify per contrastare i contenuti AI
Spotify si vuole concentrare su tre macroaree. La prima è legata al fenomeno dell’AI slop, vale a dire quei contenuti di bassa qualità generati dall’Intelligenza Artificiale senza particolare attenzione o accuratezza, cresciuto negli ultimi anni in maniera esponenziale. Anche Spotify ne è affollato e infatti, per combatterlo, la piattaforma introdurrà un nuovo filtro antispam musicale che individuerà e segnalerà chi tenta pratiche scorrette: dai brani generati con l’AI a tecniche SEO ingannevoli o tracce eccessivamente brevi.
I contenuti così classificati non verranno raccomandati agli utenti, rendendoli di fatto poco utili allo scopo per cui sono nati. Questo nuovo filtro dovrebbe essere introdotto in autunno, con un rilascio graduale e l’aggiunta di nuovi criteri di rilevamento man mano che emergono nuovi schemi fraudolenti.
Un altro aspetto che Spotify terrà in considerazione è quello della trasparenza: la piattaforma ha annunciato una collaborazione con DDEX per lo sviluppo di un nuovo standard di metadata. Il nuovo sistema applicherà un approccio differente rispetto al filtro, ovvero permetterà agli artisti di specificare in che modo hanno utilizzato l’AI nella creazione di un brano. Tali informazioni verranno poi mostrate direttamente nell’app.
Infine, Spotify ha pubblicato una nuova policy che riguarda il fenomeno dell’impersonation, rimuovendo cioè quei brani in cui viene imitata, attraverso l’AI, la voce di un artista senza il suo consenso. Verranno inoltre penalizzati gli upload fraudolenti, ovvero quei casi in cui contenuti (generati o meno dall’Intelligenza Artificiale) vengono diffusi senza autorizzazione attraverso il profilo di un altro artista, tramite servizi di streaming.
Negli ultimi 12 mesi, Spotify ha già rimosso oltre 75 milioni di brani spam dalla piattaforma: numero che si auspica possa aumentare con l’introduzione delle nuove politiche.