Si è conclusa ieri la fase decisiva della
gara di assegnazione per le licenze UMTS, che porterà nelle casse dello
Stato 26.750 miliardi di lire (Omnitel 4.740 miliardi, Ipse 4.730, Wind e Andala
4.700, Tim 4.680 più i 3.200 miliardi che pagheranno le due nuove società
entranti per le frequenze aggiuntive) a cui potrebbero aggiungersi i 4.000 miliardi
della fidejussione prestata da Blu, nel caso in cui il Governo dovesse decidere
di trattenerla.
Spetterà a Giorgio Guidarelli, il responsabile
della fase dei miglioramenti competitivi, comunicare i risultati dell’asta al
Comitato dei ministri che dovranno essere approvati prima che la parola passi
all’ Authority per le Comunicazioni perchè provveda all’assegnazione
delle licenze nell’arco di 60 giorni.
Nel frattempo continuano le indagini avviate sull’esito
della gara, dopo l’esclusione di due partecipanti (Tu Mobile e Anthill) e la
rinuncia di Blu. Le Fiamme Gialle si sono presentate ieri presso le sedi di
tutte le società che direttamente o indirettamente hanno partecipato
alla gara, per acquisire la documentazione necessaria per l’istruttoria dell’
Antitrust. Quello di ieri non è il primo intervento della Guardia di
Finanza per quanto riguarda l’ UMTS: già una prima volta aveva richiesto
documenti a Palazzo Chigi, al ministero delle Comunicazione e a Blu, nell’ambito
dell’indagine avviata dalla Procura di Roma.