Quale sarà il prezzo del Galaxy Z TriFold di Samsung? La domanda circola con una certa insistenza in questi giorni. Finora si è pensato ad un costo elevatissimo, quasi proibitivo, ma le ultime voci lo danno in arrivo ad un prezzo più abbordabile (rispetto alle stime).
Quanto costerà Galaxy Z TriFold?
Di certo non sarà a buon mercato, ma non costerà neppure i quasi 3.000 dollari negli USA a cui si faceva riferimento. Le ultime previsioni vedono Samsung Galaxy Z TriFold in arrivo per circa 2.499 dollari, una cifra elevata ma assai più contenuta rispetto a quelle di cui si vociferava fino a poco tempo fa.
Per fare un paragone, il Mate XT di Huawei, anche questo uno smartphone trifold, partiva da 2.800 dollari, quindi il posizionamento di Samsung con Galaxy Z TriFold sembra un pizzico più interessante. Questo prezzo sarebbe anche leggermente superiore a quello del futuro iPhone pieghevole di Apple, che potrebbe essere annunciato a circa 2.399 dollari, ma il device della multinazionale coreana ha un plus non da poco: riesce a piegarsi due volte, garantendo così un’esperienza d’uso diversa rispetto ai foldable tradizionali.
Samsung Galaxy Z TriFold: scheda tecnica
Circa le caratteristiche di Samsung Galaxy Z TriFold, si parla di un pannello interno da 10 pollici, in grado di arrivare a 1600 nit di picco, affiancato da un display esterno da 6,5 pollici che può raggiungere i 2600 nit. Il comparto fotografico dovrebbe includere un sensore principale da 200 MP, mentre la batteria sarebbe da 5.437 mAh. Probabile processore Snapdragon, anche se non è chiaro di quale si tratti. Non mancano particolari riguardo allo spessore delle tre sezioni del Galaxy Z TriFold, che non sarebbero perfettamente identiche fra loro: 3,9 mm, 4 mm e 4,2 mm. Una variazione piccola, ma comunque strana, probabilmente dovuta alla particolare progettazione.
Quando uscirà il trifold di Samsung
Potrebbe essere più vicino del previsto in realtà: l’uscita di Samsung Galaxy Z TriFold, infatti, dovrebbe avvenire il 5 dicembre ma sono in alcuni mercati quali Cina, Singapore, Emirati Arabi Uniti e Corea del Sud: Europa e Stati Uniti sarebbero momentaneamente esclusi, e quindi l’unica soluzione per provarlo “in casa” resterebbe l’importazione.
