Recensione Pixel 10: ottimo upgrade senza effetto wow, la traduzione in tempo reale è pazzesca

Abbiamo provato Pixel 10 per una settimana, utilizzandolo come smartphone principale: ecco cosa ci ha convinto e cosa invece ci ha lasciato perplessi.
Recensione Pixel 10: ottimo upgrade senza effetto wow, la traduzione in tempo reale è pazzesca

Dopo una settimana trascorsa con Google Pixel 10 in tasca (sample stampa ricevuto da Google per una prova su strada del nuovo device), posso dire che l’esperienza è stata un misto di familiarità rassicurante e interessanti innovazioni, condita da qualche piccola, inaspettata battuta d’arresto. Non c’è stata una singola funzionalità “wow" che mi abbia fatto gridare al miracolo, ad eccezione della traduzione in tempo reale delle chiamate che penso sia una vera e proprio killer feature, ma l’insieme di piccoli e significativi miglioramenti si traduce in un raffinamento generale che rende l’utilizzo quotidiano estremamente piacevole.

Design e costruzione

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Iniziamo dal design. A prima vista, il Pixel 10 non si discosta molto dalla serie Pixel 9 dell’anno scorso, e questo è un bene, dato che Google ha trovato una formula estetica vincente. Le cornici arrotondate lo rendono incredibilmente comodo da tenere in mano, ricordando in qualche modo la sensazione di un iPhone. Il modello base, il Pixel 10, si distingue dai modelli Pro per la sua finitura opaca sul telaio rispetto a quella lucida dei Pro, un dettaglio che ho apprezzato per la sua presa più salda. Ho avuto modo di provare la colorazione Nero ossidiana e devo dire che “spicca" veramente per eleganza e piacevolezza, anche se le opzioni Blu indaco, Verde Cedro e Viola Glicine offrono una buona varietà, con il Verde Cedro che personalmente mi piace molto, ma potrebbe non incontrare i gusti di tutti. Il telefono è un po’ più pesante rispetto al suo predecessore, avendo guadagnato 6 grammi, ma è un peso quasi impercettibile nell’uso quotidiano. La resistenza all’acqua e alla polvere IP68 e il “Corning Gorilla Glass Victus 2" sul fronte sono ormai uno standard per i flagship, garantendo una tranquillità non indifferente.

Passando al display, il Pixel 10 sfoggia un pannello OLED da 6,3 pollici con una risoluzione di 2.424 x 1.080 pixel. La luminosità è stata notevolmente migliorata, raggiungendo i 2.000 nits in HDR e i 3.000 nits di picco. Ho apprezzato tantissimo questa maggiore luminosità, soprattutto quando ero all’aperto sotto la luce del sole; lo schermo rimaneva sempre nitido e leggibile. La frequenza di aggiornamento è dinamica, variando da 60Hz a 120Hz. Sebbene non scenda fino a 1Hz come i modelli Pro o alcuni competitor, nell’uso comune non ho notato grandi differenze, e l’esperienza è fluida.

Hardware e prestazioni

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Sotto la scocca, il nuovo chip Tensor G5 è il vero protagonista. Google sostiene che sia il più grande aggiornamento del Tensor di sempre, realizzato con processo a 3 nanometri di TSMC. Sebbene non abbia potuto eseguire benchmark approfonditi, Google promette un aumento del 64% nelle prestazioni AI e del 34% nella CPU, con miglioramenti generali a doppia cifra. Nel mio utilizzo quotidiano, l’interfaccia è stata sempre incredibilmente reattiva e tutte le operazioni, dal multitasking ai giochi più impegnativi (testati brevemente), sono state gestite con estrema fluidità. Con 12GB di RAM standard e opzioni di archiviazione da 128GB o 256GB (con la nuova tecnologia Zoned UFS4), lo spazio e la velocità non sono un problema per l’utente medio, anche se avrei preferito un’opzione da 512GB anche per il modello base. Un aspetto molto strano è la connettività Wi-Fi: il Pixel 10 supporta il Wi-Fi 6E, che è un “declassamento" rispetto al Wi-Fi 7 del Pixel 9, mentre i modelli Pro mantengono il Wi-Fi 7. Non ho riscontrato problemi di velocità di rete, ma è una scelta curiosa.

La batteria è un altro aspetto in cui il Pixel 10 mostra progressi. Con una capacità di 4.970 mAh, è dal 4% al 6% superiore a quella dell’anno scorso. Google dichiara un’autonomia di oltre 30 ore con una singola carica. Nel mio test di una settimana, sono riuscito a coprire abbondantemente una giornata intera di utilizzo intenso, il che è un netto miglioramento rispetto ai Pixel precedenti. La ricarica cablata supporta fino a 30W, mentre quella wireless tramite Qi2 è di 15W. Ma la vera chicca è il Pixel Snap, la risposta di Google al MagSafe di Apple. Questa funzionalità di ricarica magnetica è estremamente comoda per agganciare caricatori, portafogli e custodie. Purtroppo non ho potuto testare questa funzionalità non avendo a disposizione accessori compatibili ma sicuramente è un’aggiunta che semplifica di molto la vita di chi usa accessori wireless.

Ora, parliamo delle fotocamere, che sono spesso il punto forte dei Pixel, ma quest’anno presentano un quadro misto per il modello base. La buona notizia è che il Pixel 10 ora vanta un sistema a tripla fotocamera, proprio come i modelli Pro. Include un nuovo teleobiettivo da 10,8MP con zoom ottico 5x, una caratteristica che fino ad ora era riservata solo ai modelli più costosi. Questo è un grande passo avanti per il modello base, rendendo la fotografia più versatile.

Tuttavia, “dove Google dà, Google toglie". Ho notato con un po’ di delusione che la fotocamera principale è stata “depotenziata" da 50MP a 48MP e il sensore è ora più piccolo (1/2 pollice rispetto a 1/1,31 pollici del Pixel 9), simile a quello del Pixel 9a. Anche la fotocamera ultra-grandangolare ha subito un downgrade, passando da 48MP a 3MP, con un sensore più piccolo e la perdita del supporto all’autofocus. Questa è una mossa difficile da comprendere, dato che i Pro mantengono le specifiche dell’anno precedente. Le foto scattate con il Pixel 10 sono comunque ottime, grazie al nuovo ISP del chip Tensor G5 e ai miglioramenti software in termini di colore, dettaglio, riduzione del rumore e messa a fuoco. La modalità ritratto è stata affinata, apparendo più autentica.

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Software e AI

Infine, il software e l’AI sono gli aspetti dove il Pixel 10 brilla davvero. Il telefono viene lanciato con Android 16 e la più recente Pixel UI, Material 3 Expressive, che offre nuove animazioni e personalizzazioni. Google garantisce sette anni di aggiornamenti del sistema operativo e di sicurezza, una promessa eccezionale che assicura una longevità senza precedenti per il dispositivo.

Il vero punto di forza è l’integrazione di Gemini Nano, l’AI on-device che gestisce riconoscimento delle immagini e trascrizione audio senza bisogno di una connessione cloud. La funzione Voice Translate mi ha lasciato a bocca aperta: durante una chiamata, traduce la conversazione in tempo reale, mantenendo persino il tono di voce e l’intonazione del parlante originale. L’ho provato in una chiamata fatta con un amico francese, lingua che non conosco per nulla, ed è stata sbalorditiva, rendendo le conversazioni multilingue sorprendentemente naturali. La cosa incredibile è che funziona tutto sul telefono, senza bisogno che l’interlocutore abbia un Pixel.

Voice Translate

Un’altra funzione promettente è  Magic Cue, che utilizza Gemini per fornire informazioni pertinenti in modo proattivo. Ad esempio, durante una chiamata con una compagnia aerea, il telefono mostra automaticamente dettagli del volo dal mio Gmail. È una funzionalità che, se funzionerà bene nella vita reale, potrebbe davvero cambiare il modo in cui interagiamo con i nostri telefoni.

Conclusioni

Google Pixel 10 è un telefono che mi ha lasciato sensazioni contrastanti, ma prevalentemente positive. Le innovazioni AI, la maggiore autonomia della batteria, lo schermo più luminoso e l’introduzione del teleobiettivo nel modello base sono passi avanti significativi. Il Pixel Snap è un’aggiunta davvero molto utile. Tuttavia, i compromessi sulle fotocamere principale e ultra-grandangolare del Pixel 10 sono una piccola “macchia" anche se onestamente nell’uso quotidiano penso nessuno se ne accorgerà. Il passaggio alla sola eSIM per i modelli statunitensi è un fastidio per una nicchia di utenti, feature che renderà sicuramente molto appetibili i modelli destinati all’Europa per chi vive negli USA.

Per chi cerca un telefono piccolo e maneggevole, con un’eccellente esperienza software AI, aggiornamenti a lungo termine e un prezzo competitivo il Pixel 10 base è comunque un’ottima scelta e un esempio di come Google stia definendo la prossima era degli smartphone incentrata sull’intelligenza artificiale. Non è stata una rivoluzione, ma una solida evoluzione con qualche chicca come il voice translate in tempo reale che lo rendono davvero molto interessante. Per chi proviene da un Pixel 9 probabilmente non ha molto senso effettuare un upgrade a Pixel 10, per chi invece proviene da Pixel 8 o addirittura 7, ha assolutamente senso ed è dal nostro punto di vista un dispositivo che ci sentiamo di consigliare senza indugi. Difficilmente sul mercato si trova un mix così interessante di hardware e software simile a Pixel 10, soprattutto con la sua compattezza eccezionale. Il costo per la versione da 128 GB è di 899€ mentre è di 999€ per quella da 256 anche se sono presenti delle promozioni che consentono di ricevere un credito che arriva a 250€ di supervalutazione dando indietro un vecchio Pixel.

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