
OPPO continua a lavorare sulla serie Reno con un modello che si distingue per equilibrio, cura nei dettagli e qualche sorpresa. Reno14 5G non è un flagship, ma fa tutto quello che serve, e lo fa bene. Piacevole da usare, bellissimo da guardare, ma soprattutto convincente nelle prestazioni.
OPPO Reno14 5G in test: la recensione
Uno smartphone che unisce forma e sostanza e che ho avuto modo di testare per diversi giorni. Ecco come si è comportato.
Un design che non passa inosservato
Quello che colpisce subito di questo Reno14 5G è il design. Io ho provato la versione Luminous Green, ed è semplicemente spettacolare: un verde iridescente, lavorato in modo da riflettere la luce come se brillasse di luce propria.Le impronte non si vedono quasi mai: un vantaggio non da poco.
Il modulo fotografico, nonostante sia generoso, non sporge troppo e si integra bene nel retro. È un dettaglio che fa la differenza, soprattutto se si cerca uno smartphone dall’aspetto elegante ma moderno. Anche il telaio contribuisce: realizzato in alluminio aerospaziale, dà un’ottima impressione di resistenza e solidità. Non sembra fragile, anzi, si ha subito la sensazione di avere tra le mani un dispositivo robusto e affidabile. Nonostante le dimensioni, l’ho trovato comodo da usare con una mano sola, merito anche dei bordi laterali sottilissimi.
Una chicca che non mi aspettavo è la porta USB con rivestimento in platino: non è una trovata estetica, ma serve a proteggerla dalla corrosione causata da acqua e umidità. È un dettaglio tecnico, sì, ma che racconta bene l’attenzione prestata anche alla costruzione del device.
Display: tanta luce e ottima visibilità
Il display è un altro punto a favore. Si tratta di un LCD da 6,59″ con refresh rate fino a 120Hz e una risoluzione da 1,5K. Ma la cosa che ho apprezzato particolarmente è la luminosità: grazie ai 1200 nits di picco, anche sotto il sole diretto, il pannello resta leggibile, e non è una cosa così scontata, soprattutto in questa fascia di prezzo. La resa dei colori è ottima, con supporto a HDR10+ e profondità a 10 bit. Insomma: si vede bene, sempre.
Foto e video oltre le aspettative
La fotocamera mi ha stupito tanto. Non tanto per la scheda tecnica, è facile averne una piena di cose interessanti, quanto per i risultati concreti. Ho scattato in diverse situazioni: luce piena, sera, soggetti in movimento e gli scatti sono sempre stati all’altezza, anzi oltre le aspettative. L’intelligenza artificiale lavora davvero in modo, ma efficace, offrendo supporto con tante funzionalità, anche post scatto.
E poi c’è il teleobiettivo 3,5x con OIS: zoom ottico vero, non digitale, che permette di catturare anche soggetti distanti senza perdere qualità. Caratteristica rara in questa fascia di prezzo. Ho fatto qualche prova anche con i video e la resa è molto buona: si può registrare in 4K HDR a 60 fps sia con la camera principale sia con lo zoom, con un’ottima gestione della luce e dei contrasti e una resa eccezionale. Con l’AI ci si può spingere a uno zoom di 120X, ma è una caratteristica relativamente utile: è tutto molto sgranato. La stabilizzazione dei video è ottima, così come la qualità.
Una delle funzioni più curiose è la modalità subacquea: non l’ho testata in immersione, ma tecnicamente si possono scattare foto e registrare video fino a 2 metri di profondità per 30 minuti, senza custodie impermeabili.
Massima attenzione ai selfie, grazie al sensore da 50MP con autofocus e un ottimo sistema per illuminare (tramite lo schermo) anche in notturna.
Dettagli tecnici fotocamere:
- Fotocamera principale: 50 MP, f/1.8, 1/1,95″, con stabilizzazione ottica (OIS)
- Ultra grandangolare: 8 MP
- Teleobiettivo periscopico: 50 MP con zoom ottico 3,5x
- Fotocamera frontale: 50 MP con autofocus
Prestazioni solide, anche con molte app aperte
Sotto la scocca il processore MediaTek Dimensity 8350, lo stesso del predecessore, realizzato con processo produttivo a 4 nm, abbinato a 12GB di RAM (espandibili virtualmente fino a 24GB) e 512GB di storage UFS 3.1. Nell’uso quotidiano si traduce in una fluidità generale, nessun rallentamento, e la possibilità di passare da un’app all’altra anche sotto stress senza intoppi.
L’interfaccia è ColorOS 15 basata su Android 15, con ottimizzazioni costanti dovute al sistema Trinity Engine, che lavora dietro le quinte per garantire stabilità, velocità e durata nel tempo. Il comportamento generale è quello che ci si aspetta da un top di gamma, effettivamente: reazioni rapide, zero impuntamenti e una buona gestione delle risorse.
La ricezione del segnale è sopra la media: abitare in una zona in cui “ce la fanno” solo gli smartphone ben equipaggiati fa si che me ne renda subito conto.
Un paio di cose interessanti: ottimo il lettore d’impronte digitali sotto il display e interessante la presenza del sensore infrarossi. Si può usare come telecomando per la TV: funzionalità sempre comoda, anche nel 2025!
Autonomia: due giorni veri, senza rinunce
Uno dei veri punti di forza è l’autonomia. La batteria da 6000 mAh è gigante e durante i miei test ha superato tranquillamente i due giorni pieni di utilizzo con uso decisamente intenso.
La ricarica è SuperVOOC da 80W e anche se il caricatore non è incluso nella confezione, una volta collegato uno compatibile un’oretta circa si è al 100%.
Considerazioni finali: un bello che balla
Dopo averlo usato per circa dieci giorni, posso affermare che OPPO Reno14 5G è uno di quegli smartphone che convincono. Mi è piaciuto per l’equilibrio generale: estetica elegante, ottime prestazioni e buona autonomia energetica. Le foto e i video sono ottimi, il display è visibile in ogni condizione e si tratta solo di un paio dei suoi pregi. Nel complesso si tiene anche bene in mano, senza risultare scivoloso o ingombrante: per me è sicuramente promosso.
Al lancio, il prezzo di listino è di 599,99€ ed è già disponibile da Mediaworld, ma fino al 30 settembre è attiva una promo che consente di ricevere un coupon da 50€ dopo l’acquisto. Un medio di gamma premium per prezzo, ma soprattutto per prestazioni: promosso.