Intorno al BlackBerry Priv (ex Venice) si è creato moto interesse, non solo per la tastiera a scorrimento nascosta dietro lo schermo, ma anche per le specifiche di primo piano e per il fatto che si tratta del primo dispositivo dell’azienda con a bordo l’ecosistema Android.
Sicurezza e privacy del BlackBerry Priv
Lo scorso mese di giugno, il CEO John Chen aveva scherzosamente dichiarato che BB avrebbe proseguito con il solo Android solo alla condizione che le rigorose norme di sicurezza e privacy della sua azienda fossero state preservate. Considerando la natura open source di Android, sono molti a chiedersi se le attese possano essere mantenute.
BlackBerry Priv
Per fornire una risposta a questa domanda, BlackBerry ha pubblicato sul proprio blog ufficiale un post, intitolato ‘PRIV is for Private’ (PRIV sta per Privato), nel quale delinea le misure in atto allo scopo di mantenere il dispositivo il più sicuro possibile.
Nella sostanza, l’articolo illustra come BlackBerry protegga la piattaforma Android, riuscendo a mantenere la sua reputazione per la fornitura di un ambiente privato e sicuro, aspetto cruciale per BlackBerry. Da quanto scritto, sembra che l’azienda abbia mantenuto le promesse, riuscendo a fornire un’esperienza utente sicura, in particolare grazie alla crittografia impiegata nell’hardware.
BlackBerry Priv
Il BlackBerry Priv è dotato anche delle funzioni ‘Verified Boot’ e ‘Secure Bootchain’, che verificano ogni aspetto hardware e software per garantire che nulla sia stato modificato in maniera indebita. La crittografia del disco è abilitata di default.
Il Priv è presentato dall’azienda come il meglio dei due mondi: un dispositivo che garantisca una "modello di sicurezza di fama mondiale" BlackBerry sotto il volto riconoscibile di Android di Google. Non resta che vederlo in pratica per verificare che sia veramente così.
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