Pornhub chiude il sito, per sempre?

Questa volta sembra essere arrivato l'addio definitivo per Pornhub: il famoso sito di video streaming per adulti:chiude per sempre?
Pornhub chiude il sito, per sempre?

Una notizia recentissima vede protagonista uno dei giganti dell’industria pornografica mondiale. Si tratta di Pornhub, la piattaforma streaming di video per adulti che da diversi anni è stato il compagno d’intrattenimento, per alcuni alquanto discutibile, di molti utenti dai 18 anni in su (almeno sulla carta). Ha deciso di chiudere.

Nessuna autorità ha deciso la chiusura di questo sito internet. Infatti, è stato proprio il suo proprietario a decidere di smettere di offrire contenuti per adulti. Al momento la sua decisione riguarda solo gli utenti francesi che da oggi pomeriggio non potranno più accedervi. Perché questa decisione tanto drastica?

Sembra che al centro della scelta ci siano le proteste nei confronti di misure governative che obbligano la piattaforma a verificare l’età dei suoi visitatori. Nello specifico, stando a quanto stabilito dal governo francese, piattaforma come quelle di Aylo Freesites, di cui fa parte Pornhub, dovranno implementare soluzioni di verifica dell’età entro il 7 giugno 2025.

Pornhub si ribella e chiude gli accessi

Una protesta, quella di Pornhub, che apre a molte discussioni. Solomon Friedman, partner di Ethical Capital Partners, società proprietaria di Aylo, ha dichiarato: “Si tratta di mettere i nostri valori al primo posto, e questo significa comunicare direttamente con i francesi per dire loro ciò che il loro governo si rifiuta di dire“.

La scelta del governo francese è stata definita “pericolosa“, “potenzialmente lesiva della privacy” e “inefficace” da Friedman. Tuttavia, il partner di Ethical Capital Partners ha precisato: “Siamo ansiosi di collaborare con i produttori di sistemi operativi, gli app store e altri partner tecnologici per garantire che solo gli adulti accedano alla piattaforma. Non si tratta di non volersi assumere la responsabilità. Si tratta di affermare che è necessario bloccare l’accesso alla fonte“.

In tutta risposta, la ministra francese per la Digitalità, Clara Chappaz, accusando Aylo, ha precisato: “Mentire quando non si vuole rispettare la legge e tenere gli altri in ostaggio è inaccettabile. Gli adulti sono liberi di consumare pornografia, ma non a scapito della protezione dei nostri figli“. Una posizione sostenuta anche da AGCOM che ha approvato la verifica digitale dell’età per i siti a luci rosse.

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