È decisamente scoraggiante la previsione fatta
da Franco Tatò, amministratore delegato dell’Enel, riguardo la partenza
dei servizi UMTS, che avranno bisogno di una nuova rete radio-mobile per poter
funzionare.
‘La legge sulle emissioni delle antenne telefoniche
mobili, con relativo problema ambientale – dichiara Tatò in un’intevista
esclusiva al quotidiano online Affaritaliani
– esploderà con l’avvio dei lavori per i cellulari UMTS. La legge nazionale
dice che la responsabilità di applicare le norme è dei Comuni.
E qui si profila il Far West: un Comune chiede l’intervento della Asl, l’altro
richiede una licenza edilizia, qualcuno invoca l’intervento della Magistratura,
altri dell’Istituto superiore della sanità….Tutto ciò determina
incertezza e instabilità per l’intero comparto’.
‘Ma allora che senso ha la legge nazionale – aggiunge
Tatò – se poi dipenderà dai mille diktat locali? Ad esempio alla
nostra Wind a Bitonto hanno bloccato tutte le antenne, a Parma ci sono mille
ostacoli, a Catania …’. ‘Avremo 5 operatori, l’UMTS richiederà antenne
da 3 a 4 volte superiori alle attuali – prosegue Tatò – con il sindaco
che temporeggia, i cittadini preoccupati per le conseguenze sull’ambiente, ma
che peraltro vorranno i cellulari…’.
Di conseguenza, termina Tatò, ‘l’Italia
si avvia a diventare un semplice mercato nel quale le imprese straniere vengono
a vendere i loro prodotti. Le aziende italiane difficilmente vanno all’estero,
in compenso siamo quotidianamente invasi da compagnie straniere’.