OPPO Find X9 Pro, la recensione: uno smartphone difficile da definire, è super in tutto

La recensione completa di OPPO Find X9 Pro con dettagli sulla fotocamera, il display e l'enorme batteria integrata.
OPPO Find X9 Pro, la recensione: uno smartphone difficile da definire, è super in tutto

OPPO Find X9 Pro ho avuto modo di provarlo per un po’ di giorni ed è stato difficile definirne la vocazione. Sicuramente, è un camera phone d’eccezione, ma è anche un battery phone ed è difficile non fare menzione delle ottime prestazioni generali e del display. Insomma, i test per la recensione completa sono stati decisamente interessanti!

OPPO Find X9 Pro: il design

Lussuoso e raffinato, si tratta di uno smartphone che gioca con linee squadrate semplici per marcare tutta la sua eleganza. Disponibile in 2 colorazioni che ne esaltano l’anima premium, io ho provato la “Silk White”, un bianco perlato bellissimo, ma a disposizione c’è anche la “Titanium Charcoal”.

Nonostante l’ampia batteria integrata risulta spesso 8,25 millimetri, è leggero e piacevole da tenere in mano anche grazie ai bordi piatti. Sul frontale, il display piatto – con i suoi bordi quasi inesistenti – cattura tutta l’attenzione. Sul posteriore è il modulo della fotocamera a essere protagonista, invece. Nonostante sia ampio, non compromette lo sguardo d’insieme, anzi: lo impreziosisce. Posizionato in alto a sinistra, non intralcia la presa durante l’uso quotidiano. A dispetto del suo aspetto elegante, che può far pensare a un device delicato, dalla sua ci sono 3 certificazioni di resistenza: IP66, IP68 e IP69.

Quick Button e Snap Key

Sui profili piatti sorgono porte e bottoni, naturalmente. A destra, ci sono il tasto di accensione e spegnimento e il bilancere del volume, ma anche il “Quick Button” (il pulsante rapido). Sensibile al movimento, risulta molto utile per gestire la fotocamera. Infatti, quando si utilizza la camera in orizzontale, basterà trascinare il dito per aumentare o diminuire lo zoom. Inoltre, con un doppio click è possibile aprire rapidamente la camera mentre con un tocco si procede allo scatto.

Sul profilo sinistro sorge invece lo “Snap Key”. Si tratta di un tasto altamente personalizzabile, che permette di accedere rapidamente a quello che si preferisce. Io l’ho lasciato impostato su “AI Mind Space”, lo spazio personale con profonda integrazione con Gemini (l’AI di Google), per comodità, ma la scelta è ampia.

Display

Un pannello che, nonostante sia super ampio, grazie ai suoi 6,78″, rimane discreto grazie a delle cornici particolarmente sottili, da appena 1,15 millimetri. Il pannello è inoltre piatto, una caratteristica che rientra perfettamente nella scelta di stile utilizzata per realizzare l’intero dispositivo.

Quanto alle sue caratteristiche tecniche, siamo di fronte a uno schermo di tipo LTPO con una frequenza di aggiornamento variabile da 1 a 120Hz e una risoluzione eccellente di 2772×1272 pixel. A sorprendere è anche la luminosità di picco che arriva addirittura 3600 nits in caso di fortissima luce ambientale all’esterno, ma che può adattarsi fino a 1 nit quando necessario, cioè quando c’è pochissima luce ambientale. Per esempio, lo smartphone risulta perfetto da utilizzare prima di addormentarsi, poiché è in grado di sfruttare una tecnologia che riduce lo sfarfallio e di conseguenza l’affaticamento degli occhi anche in condizioni estreme come il buio totale della stanza.

Per al resto, non c’è che da sottolinearne la completezza, grazie anche a una copertura del 100% della gamma colore DCI-P3. In definitiva, non importa quali siano le condizioni di luce ambientale e non importa quale sia l’angolazione visuale, questo display offre colori eccezionali e visibilità senza rivali in qualsiasi situazione.

Sotto il pannello c’è un lettore d’impronte digitali di ultima generazione, che risulta più veloce e affidabile dei sensori ottici classici poiché sfrutta la tecnologia 3D a ultrasuoni. Da prove empiriche, posso confermare che funziona perfettamente, non perde mai un tocco e soprattutto non ha alcun problema a sbloccare il device anche con le dita bagnate!

Hardware e Software

Utilizzare MediaTek Dimensity 9500 come motore, in abbinata a 16GB di RAM (LPDDR5X) e 512GB di storage (UFS4.1) è una scelta che premia. Il processore vanta architettura a 3 nanometri con 8 core in totale distribuiti fra: 4 di tipo performance, 1 ultra-core e 3 core premium. Volendo semplificare questa spiegazione tecnica, essenzialmente il processore è strutturato in modo che siano presenti 4 core che si occupano di operazioni quotidiane più semplici, come per esempio l’invio di messaggi, ottimizzando il processo riducendo i consumi energetici. Quando c’è bisogno di maggiori risorse e prestazioni entrano in gioco i 3 core di tipo “premium” mentre – quando è necessario il massimo delle prestazioni – si fa riferimento al potente ultra-core. Naturalmente, salendo il livello delle prestazioni aumentano i consumi energetici: con questo tipo di struttura del chip è facile gestire al meglio le risorse disponibili, ottimizzando proprio la durata della batteria. Per quanto riguarda la grafica, a bordo c’è la nuova GPU Arm G1-Ultra: potente ed efficiente in ogni contesto. La gestione dell’AI è affidata invece all’NPU 990 di nona generazione. Si tratta certamente di un comparto hardware importante e potente, ma non potrebbe essere diversamente, considerando quali sono le aspettative per questo dispositivo, ma anche tenendo in considerazione il comparto fotografico del quale è dotato.

Elevate prestazioni significa anche buona capacità di dissipazione del calore e a bordo di questo terminale non manca un sistema di raffreddamento a vapore migliorato in modo da essere più efficiente, sempre in virtù delle necessità del comparto fotografico.

Una scheda tecnica come questa ha bisogno naturalmente di un software che sia all’altezza. Su OPPO Find X9 Pro c’è ColorOS 16 con Android 16. Un’interfaccia utente avanzata, ricca di funzionalità innovative e che lascia ampio respiro all’integrazione dell’AI, soprattutto con Gemini in Mind Space.

A garantire la perfetta sintonia fra hardware e software di questo smartphone ci pensa il lavoro di ottimizzazione costante prodotto dal Trinity Engine. Si tratta di una tecnologia di gestione delle risorse che è stata sviluppata in collaborazione con MediaTek per permettere di ottenere sempre il massimo delle prestazioni in ogni contesto, senza tuttavia stressare inutilmente il processore e soprattutto consumare autonomia energetica. Non si tratta di un’ottimizzazione di base fatta unicamente in fase di progettazione del software, ma di un costante adattamento effettuato sulla base dell’utilizzo del device da parte dell’utente. Nella pratica, tutto questo si traduce in uno smartphone che non subisce rallentamenti praticamente in nessuna occasione, che non si è mai surriscaldato neanche in fase di configurazione iniziale e che vanta un’eccezionale autonomia energetica, senza sprechi di risorse.

Quanto alla connettività, a questo smartphone ovviamente non manca niente. La ricezione per esempio viene potenziata dal sistema AI LinkBoost, che può fare affidamento su un chip RF prodotto da OPPO e da un sistema di antenne che circonda completamente lo smartphone. Questo dovrebbe tradursi in una ricezione della rete migliorata e più potente rispetto agli altri smartphone, anche in condizioni dove è più probabile avere problemi, come in un sotterraneo o in un ascensore. Non ho avuto modo di testare la tecnologia in situazioni più complesse, ma in generale ho potuto appurare l’ottima ricezione del device.

Le altre forme di connettività includono la presenza del Wi-Fi 7, del Bluetooth 6.0, dell’NFC e del supporto alle reti satellitari più note (GPS L1+L5, GLONASS, BDS, Galileo, QZSS e NavIC).

Un accenno va anche all’audio del dispositivo che è di ottima qualità, con un volume alto che non distorce i suoni.

Autonomia energetica

La batteria è da 7500 mAh. Basterebbe solo questo dato a garantire l’effetto “WOW” quando ci si informa sulle dimensioni della batteria di questo smartphone. Quasi 1600 mAh in più rispetto al predecessore e una durata della batteria con un utilizzo “normale” che arriva (dai miei testi) a 1 giorno e mezzo pieno senza alcuna difficoltà e senza l’ansia da power bank.

Ovviamente, quando la batteria ha una dimensione così ampia si teme che possa influenzare il peso complessivo del dispositivo e le sue dimensioni. In realtà, come anticipato raccontando del design, complessivamente lo smartphone è leggero e ha delle dimensioni assolutamente nella norma: merito della tecnologia di costruzione della batteria stessa al silicio carbonio di terza generazione.

Uno dei vantaggi di questo modello di batteria risiede anche nel modo in cui è stata concepita. Secondo quanto dichiarato, dovrebbe risultare con una capacità residua dell’80% anche dopo 5 anni. Si tratta naturalmente di un dato che non possiamo confermare o smentire adesso, ma facendo 2 calcoli si tratterebbe di 6000 mAh di capacità. Decisamente tanti.

La ricarica cablata arriva a 80W con caricatore SuperVOOC oppure a 55W con caricatori rapidi di terze parti. Quella wireless AirVOOC si spinge a 50W. Avere delle tecnologie di ricarica veloce, che in poco tempo ripristinino l’autonomia di uno smartphone con batteria così ampia, è fondamentale per non vivere i 7500 mAh come un problema, ma solo come un vantaggio. Allo stesso modo, utilissima risulta anche la ricarica wireless inversa da 10W, considerando che in casi estremi il dispositivo può funzionare come powerbank.

Comparto fotografico da 200MP

Il sistema di fotocamere di OPPO Find X9 Pro è realizzato in collaborazione con Hasselblad ed è al momento difficile anche solo da eguagliare, figurarsi da battere. I motivi sono tanti, a partire dai sensori eccellenti che contano su un software che rende fotografo chiunque, anche grazie a un uso sapiente dell’AI.

Quanto all’hardware del comparto fotografico, girando lo smartphone ci si trova davanti a:

  • teleobiettivo da 200MP (Samsung S5KHP5) in grado di offrire zoom ottico fino a 3X, zoom lossless (cioè con perfetta qualità d’immagine) fino a 13X e addirittura un mega zoom fino a 120X che usa potenti algoritmi per restituire un’immagine che sembra impossibile poter ottenere a determinate distanze. In un attimo, il sensore si trasforma in una fotocamera per macro, con una capacità di messa a fuoco da appena 10 centimetri;
  • sensore principale da 50MP (il Sony LYT-828) con un’apertura focale f/1.5 per catturare molta luce e offrire foto di ottima qualità anche con poca luminosità ambientale. Dalla sua, la tecnologia “Real Time Triple Exposure” che permette di cogliere una tripla esposizione, all’interno di un solo scatto. Non manca naturalmente la stabilizzazione ottica d’immagine.
  • sensore ultra grandangolare da 50MP (Samsung 5KJN5);

Oltre alle 3 fotocamere principali, sempre sul posteriore, spunta anche un piccolo sensore – quasi invisibile – che è la “True Color Camera“. Questo speciale sensore riesce a valutare le variazioni di temperatura del colore dell’ambiente inquadrato, risolvendo fastidiosi problemi di infedeltà dei colori negli scatti, proprio a causa delle luci. Un sensore che sta lì, lavora, e rende tutto più facile senza farsi mai notare: l’ho apprezzato moltissimo.

Lato software, il cuore di questo comparto fotografico è il LUMO Image Engine. Una tecnologia software potentissima che elabora ogni scatto per restituirlo al meglio all’utente. Grazie a questo, è stato possibile ottenere scatti fotografici di default da 50MP e non 12MP, come solitamente accade quando si lavora con sensori da 50MP. Essenzialmente, in molte situazioni il software di questo smartphone non ha bisogno di sfruttare il Pixel Binning per restituire immagini di qualità. Di conseguenza, la risoluzione standard degli scatti realizzati con tutte le fotocamere (inclusa quella anteriore) rimane da 50MP. Attenzione però, il passaggio a 12MP o 25MP può avvenire in condizioni di luminosità avverse e succede. Per evitarlo, è possibile forzare la risoluzione (su 50MP oppure addirittura 200MP per il teleobiettivo) tramite apposità modalità.

Anche i video vantano numeri d’eccezione. Per esempio, tutte le fotocamere (inclusa quella da 50 megapixel per i selfie) possono girare i video in 4K a 60fps con supporto al Dolby Vision HDR. La fotocamera principale arriva addirittura a una risoluzione di 4K a 120fps.

Come anticipato in apertura del paragrafo, in questo momento credo che sia difficile riuscire a trovare uno smartphone con un comparto fotografico che riesca a eguagliare quello integrato all’interno di OPPO Find X9 Pro questo perché non solo c’è un ottimo hardware, naturalmente a fare la differenza è anche il software. Ho scattato in ogni situazione e condizione di luminosità, quasi sempre limitandomi al punta e scatta e ho ottenuto sempre risultati eccezionali. Solo spingendo al massimo lo zoom, arrivando fino a 120X, bisogna considerare che la rielaborazione tramite AI restituisce scatti che naturalmente risentono molto dell’intervento del software. Si tratta però di un ingrandimento enorme e questo va considerato.

OPPO Find X9 Pro in test: considerazioni finali

Ho proprio avuto bisogno di arrivare fino alla fine della stesura di questa recensione per decidere quello che in apertura ancora non era chiaro: qual è la vocazione maggiore di questo smartphone. È facile dire che si tratta di un camera phone come pochi, ed effettivamente è il responso al quale sono inizialmente giunta anche io, però non è seplice non considerare all’interno della definizione anche il fatto che abbia una batteria gigantesca da 7500 mAh, che fa la differenza.  Non è facile nemmeno non tenere conto del potente processore, del software avanzato e del Trinity Engine che permette di gestire entrambi al meglio.

Insomma, probabilmente racchiudere OPPO Find X9 Pro all’interno di un’unica definizione risulta riduttivo. Molto più coerente sarebbe definirlo uno smartphone top di gamma poliedrico, che racchiude all’interno di una scocca elegante tecnologia avanzata sotto ogni punto di vista e un comparto fotografico che al momento rimane quello da battere. Di conseguenza, è quasi inutile specificare che questo smartphone per me è assolutamente promosso.

Il prezzo di questo flagship è di 1299,99€, ma non manca una buona promo lancio:

Dal 28 ottobre al 30 novembre, chi intende acquistare la serie Find X9 su OPPO Store potrà beneficiare un coupon sconto valido tramite l’inserimento dell’IMEI di un vecchio dispositivo OPPO o a seguito dell’iscrizione alla newsletter, pari a €100 per l’acquisto di Find X9 Pro e €50 per l’acquisto di Find X9. Inoltre, coloro che usufruiscono del programma di trade-in riceveranno un ulteriore sconto, rispettivamente di €50 per Find X9 Pro e €20 per Find X9.

 

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