Lo Swedish Radiation Protection Institute ha effettuato
una serie di test su alcuni fra i telefoni cellulari più diffusi sul
mercato svedese, arrivando alla conclusione che nessuno dei modelli esaminati
supera i limiti dei 2w/kg imposti dalla comunità europea. L’ Ericsson
T28 è stato tuttavia il telefono cellulare che a 1800 Mhz ha emesso un
quantitativo di radiazioni maggiore misurato in SAR
(Specific Absorption Rate) , un’unità che esprime il quantitativo di
radiazioni in watt assorbite da un chilogrammo di massa corporea.
Nel caso dei telefoni cellulari dual band (900-1800
Mhz) sono i gestori a stabilire quale delle due frequenze fare utilizzare agli
utenti, generalmente la copertura a 1800 Mhz viene impiegata solo nei grandi
centri urbani, dove la banda del 900 Mhz è diventata troppo affollata.
Il quantitativo di radiazioni emesse da un telefono cellulare non varia quindi
solo a seconda del modello, ma anche in base al tipo di rete a cui si collega.
Presto i produttori di telefoni cellulari saranno
obbligati per legge a comunicare agli utenti il livello SAR emesso dai propri
telefonini, riportando questa indicazione sulle confezioni dei prodotti o sul
manuale d’istruzioni. In attesa che la comunità scientifica possa dirci
qualcosa di certo riguardo la presunta pericolosità dei telefoni cellulari,
sarebbe meglio prestare attenzione anche ai modelli che dichiarano un basso
livello di emissioni, adottando un auricolare quando possibile, in modo da allontanare
il telefonino dal cervello.
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