La Nazionale Italiana va male? Colpa della pirateria streaming

Nella lotta alla pirateria streaming le dichiarazioni sono sempre più dirette: se la Nazionale Italiana va male è colpa di IPTV e Pezzotto.
La Nazionale Italiana va male? Colpa della pirateria streaming

L’AD della Serie A, Luigi De Siervo, non è andato per il sottile, toccando un argomento che per molti è un tasto dolente. Se la Nazionale Italiana sta andando male è anche colpa della pirateria streaming. Una dichiarazione che ha suscitato confronti serrati e diverse polemiche, come normale che sia.

Molti si interrogano su come mai la nostra Nazionale sia in questa situazione e perché manchino i talenti, una motivazione sono le perdite dovute alla pirateria“, ha comentato De Siervo. “Tutti i soldi che ogni anno vengono persi non vengono investiti nei vivai e nella crescita dei nostri giovani. Una grande problematica che ha portato la nostra Nazionale ad affrontare molte difficoltà. Oltre a questo, anche la vecchiaia delle nostre strutture non permette alle società e al sistema di ottenere degli incassi alti“.

In altre parole, i soldi rubati dalla pirateria streaming che sono un mancato incasso per le piattaforme di streaming live non vengono investiti nella crescita dei giovani che potrebbero diventare i campioni della Nazionale Italiana di calcio.

Pirateria Streaming: l’appello dell’AD di Serie A

Luigi De Siervo, AD della Serie A, riferendosi alla pirateria streaming, ha fatto un appello: “Questo va cambiato e questa legge va nella giusta direzione. Se continueremo a perdere fatturato, continueremo a perdere posizioni nei confronti degli altri campionati. Siamo già molto indietro rispetto alla Premier League e alla Liga spagnola. Se continueremo così finiremo dietro anche ai tedeschi e finiremo per essere fanalino di coda insieme ai francesi“.

Nel contempo, ha anche espresso il suo assenso in merito a tutto quello che già si sta facendo: “Ringrazio il Parlamento per la legge approvata. ‘La pirateria uccide il calcio’, come dice il nostro spot, ed è proprio così. La conduzione di pecorelle smarrite verso la legalità non è ancora avvenuta, ma questa legge aiuterà a farlo grazie alle condanne penali che arrivano fino a tre anni di reclusione. Si notano già timidi segnali di conversione dei trend ma manca ancora una montagna da scalare“.

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