
Quanti ascoltano la radio in auto? Compagna dei viaggi verso lavoro, scuola o vacanza, trasmette musica, fornisce notizie e ci aggiorna sul traffico. Non è quindi un caso che sia lo strumento più longevo usato dagli italiani. Infatti, la sua prima trasmissione risale al 6 ottobre 1924 quando, alle ore 21, la violinista Ines Viviani Donarelli inaugurò le trasmissioni radiofoniche in Italia.
A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera. Sono le ore 21 del 6 ottobre 1924. Trasmettiamo il concerto di inaugurazione della prima stazione radiofonica italiana, per il servizio delle radio audizioni circolari, il quartetto composto da Ines Viviani Donarelli, che vi sta parlando, Alberto Magalotti, Amedeo Fortunati e Alessandro Cicognani, eseguirà Haydn dal quartetto “Opera 7”, I e II tempo.
Peccato però che questo prezioso strumento, la radio, ora particolarmente sfruttato in auto, potrebbe a breve scomparire. Lo ha denunciato Massimiliano Capitanio, Commissario Agcom. Durante il convegno promosso da Agcom e dall’Ordine dei Giornalisti della Campania, infatti, ha dichiarato: “Alcune case automobilistiche stanno già producendo veicoli che escludono l’autoradio tradizionale. È una tendenza pericolosa. La radio è uno strumento di informazione, democrazia e pluralismo. Non possiamo permetterci di perderla“.
Cosa succederà alla radio in auto
Purtroppo in questo caso, ma per fortuna in altri, le auto stanno diventando sempre più smart, connesse a internet e dotate di display touch che permettono di accedere a qualsiasi forma di intrattenimento ed è per questo che i produttori si stanno dimenticando della radio. Basti pensare a quanti Apple Car Play e Android Auto sono inclusi nei nuovi modelli.
Nello specifico, molti nuovi modelli, in alcuni casi non hanno più un sintonizzatore FM mentre in altri è nascosto tra applicazioni che richiedono una connessione dati. Addirittura, stando a quanto sta emergendo, sui nuovi modelli nemmeno il DAB, ovvero lo standard digitale europeo per la ricezione delle stazioni radio, a volte è incluso.
Capitanio, su LinkedIn, ha spiegato: “L’informazione tradizionale e pluralistica sta scomparendo dalle nostre autoradio, lo strumento che 26 milioni di italiani ascoltano ogni giorno. Da alcune case automobilistiche stanno uscendo in produzione veicoli dotati di apparati sprovvisti di FM e Dab ma solo di una porta usb. Chi ci vede un modo per favorire il consumo di altri tipi di piattaforme e, domani, di altre modalità di informazione probabilmente non sbaglia. La situazione è talmente preoccupante che Agcom ha inviato una informativa al Governo, il Parlamento sta valutando un intervento legislativo e Confindustria Radio Televisioni si sta muovendo per salvaguardare lavoro e democrazia“