Migliaia di italiani spiati a causa di un bug nelle telecamere smart

Un'inchiesta ha scoperto che migliaia di italiani sono spiati a causa di alcuni bug alle telecamere smart connesse in casa o ufficio.

Un’importante inchiesta, risultato di settimane di ricerche dell’hacker etico Andrea Mavilla, ha permesso ai colleghi de il Giornale di scoprire qualcosa di spaventoso. Migliaia di italiani sarebbero spiati a causa di un bug nelle telecamere smart collegate alla rete di casa o ufficio.

Immagini e video accessibili da chiunque attraverso una specie di motore di ricerca di identificativi per dispositivi IT e indirizzi IP. Si chiama Shodan e permette di trovare tutte le informazioni necessarie per individuare le videocamere in rete. L’utente deve solo scegliere la località.

Una volta individuato quello che cerca, il malintenzionato copia l’indirizzo relativo e lo incolla su VLC Player, un software gratuito disponibile online. In questo modo vengono spiati migliaia di italiani attraverso le loro stesse telecamere smart. Chiunque può accedere alle immagini, gestirle a piacere e condividerle.

Italiani spiati attraverso le loro telecamere smart

Scoprire di essere spiati dalle proprie telecamere smart non è certo una buona notizia. La cosa peggiore è che non è facile saperlo. Mavilla ha spiegato: “È necessario che le persone abbiamo maggiore consapevolezza quando acquistano le telecamere“. Questo renderebbe tutto molto più difficile ai criminali.

Infatti, molti utenti mantengono la password di default per accedere ai contenuti delle videocamere. Questo rende facile ai malintenzionati accedervi. Ciò vale anche quando si cambiano le credenziali d’accesso utilizzando password deboli e facili da forzare.

I colleghi de il Giornale hanno spiegato: “Alla stringa rtsp://109.115 eccetera appaiono le immagini di un garage al buio. A un altro 2.36 c’è una cantina, a un altro indirizzo un cortile con delle auto parcheggiate, e ancora una stanzetta, un ingresso con cucina, c’è un ufficio con quattro persone alla scrivania, c’è persino un negozio di toelette per cani dove si vede un uomo di circa 60 anni con la camicia azzurra che aspetta il suo animale domestico. Si possono anche sentire le conversazioni“.

Il nostro consiglio è quello di creare password complesse. Inoltre, se disponibile, è necessario attivare la verifica a due fattori. Infine, potrebbe essere buona norma integrare una buona VPN per preservare la privacy della propria rete WiFi e dei dispositivi collegati configurandola direttamente nel router.

Fonte: il Giornale

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