Come riportato dai colleghi di Calcio e Finanza, i principali stakeholder, inclusi Lega Calcio Serie A, LaLiga, Premier League e altri, hanno fatto sentire la loro voce. Sembra proprio non siano soddisfatti di quanto stia facendo l’Unione Europea chiedendo così un giro di vite contro la pirateria streaming.
Questo perché, nonostante i molti sforzi adottati dai vari paesi e dalle stesse stiano tentando di sconfiggere le organizzazioni criminali che distribuiscono IPTV e Pezzotto illegali, l’UE non sembra aver adottato il polso duro.
Nello specifico, le viene riconosciuto il lavoro ottimo che ha svolto nell’affrontare tutto questo con la Raccomandazione del 2023 sulla lotta alla pirateria online. Tuttavia, ciò che manca sono i risultati reali che sono stati prodotti da tutto questo.
Calcio e Finanza specifica che “nel 2024 l’81% dei milioni di streaming live illegali rilevati in Europa non è stato sospeso e meno del 3% è stato interrotto entro 30 minuti dall’invio di una notifica. Anche l’uso di piattaforme e dispositivi IPTV pirata è in crescita e il danno alle imprese è reale, con perdite annuali stimate pari a 2,2 miliardi di euro per l’industria audiovisiva italiana, 1,8 miliardi di euro in Germania e 1,5 miliardi di euro in Francia“.
Pirateria Streaming: cosa chiede la Serie A
Nello specifico, contro la pirateria streaming, Luigi de Siervo, Amministratore Delegato della Lega Calcio Serie A ha chiesto: “La Lega Calcio Serie A ribadisce con fermezza la necessità di un intervento risoluto da parte dell’Unione Europea per contrastare in modo più efficace la pirateria digitale nel nostro continente“.
De Siervo ha quindi ricordato le conseguenze dell’illegalità: “È oramai conclamato che la diffusione illegale di contenuti live produce rilevantissimi danni economici non solo per l’intero sistema calcistico, ma anche per tutto il settore audiovisivo e per i cittadini onesti, che invece pagano regolarmente un abbonamento per vedere la propria squadra del cuore o i film e le serie TV preferite“.
Il problema più grande rimane il ruolo delle VPN in tutto questo: “Oltre a quanto stiamo facendo in Italia con la piattaforma Piracy Shield contro le IPTV illegali e con le recenti misure che consentono ai titolari di diritti di perseguire civilmente e penalmente i ‘pirati’ e chi accede a contenuti illegali, serve ora una stretta contro le VPN utilizzate per aggirare i blocchi. Con la lettera alla Commissione intendiamo sottolineare l’urgenza di adottare nuovi strumenti normativi più incisivi e più in linea con le dinamiche che i pirati stanno cercando di adottare al fine di salvaguardare il valore del nostro prodotto“.