IPTV e Pezzotto: Google ha deciso di collaborare con AGCOM

Svolta epocale nella lotta a IPTV e Pezzotto: la pirateria streaming comincia a tremare visto che Google ha deciso di collaborare con AGCOM.
IPTV e Pezzotto: Google ha deciso di collaborare con AGCOM

La pirateria streaming ha iniziato veramente a tremare in queste ultime ore dopo un annuncio che ha segnato una svolta epocale nella lotta a IPTV e Pezzotto illegali. Infatti, secondo recenti dichiarazioni, sembra proprio che Google abbia deciso di collaborare con AGCOM, pur non volendosi accreditare a Piracy Shield.

La novità è stata dichiarata in occasione della seconda giornata del Festival della Serie A dove sono intervenuti diversi volti noti, moderati dal direttore di Calcio e Finanza, Luciano Mondellini. La notizia è uscita dalla voce di Benedetta Liberatore, Responsabile Direzione servizi digitali AGCOM, che ha dichiarato:

Google è l’unico che è venuto a sedersi al tavolo, abbiamo creato un automatismo sperimentato nell’ultima giornata di campionato. Google non intende accreditarsi a Piracy Shield, ma ha lavorato con noi per fare sì che il ticket che arriva dal segnalatore viene inviato a Google che interviene a sua volta sui DNS pubblici“.

Liberatore, come AGCOM, è entusiasta per questo traguardo contro IPTV e Pezzotto illegali: “Io saluto questa cosa come un fatto positivo, che rompe l’asse. Bing a seguito di un nostro ordine ha fatto un delisting di tutti i DNS comunicati, così chi rimane fermo sulle sue posizioni – come Cloudflare – verrà isolato“.

IPTV e Pezzotto: con Google serve un’azione congiunta

Commentando questa novità, la Liberatore ha anche aggiunto che, contro IPTV e Pezzotto, serve un’azione congiunta: “Piracy Shield è stata fondamentale per eventi sportivi per cui serve un intervento immediato. Noi comunichiamo tutto a Bruxelles e le nuove regole dell’Unione europea sui servizi digitali ci rafforzano, anche rispetto a questi soggetti. Serve un’azione congiunta, una lotta costante. C’è bisogno di un’azione amministrativa e un’educazione all’illegalità, fare capire che vedere una partita illegalmente sia proprio come rubare“.

Invece, Federico Bagnoli Rossi, presidente di FAPAV, in merito alla notizia sulla collaborazione di Google, ha precisato: “Ora quello che bisogna fare è che i soggetti come Google capiscano che questo non è un Paese per pirati e che cooperino. Non ci possiamo più permettere determinate situazioni. Lo spirito oltre che collaborativo deve essere tempestivo. Rompere il fronte è importante, ma l’atteggiamento dei soggetti coinvolti deve cambiare“.

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