Iliad e il nuovo attacco di truffe telefoniche spoofing

Un nuovo attacco di truffe telefoniche da parte di call center senza scrupoli sta sfruttando Iliad con la tecnologia del Cli Spoofing.
Iliad e il nuovo attacco di truffe telefoniche spoofing

Un nuovo attacco di truffe telefoniche sta mettendo in pericolo moltissimi consumatori. Nello specifico si è scoperto che questi call center senza scrupoli stanno sfruttando la tecnologia del Cli Spoofing per confondere il consumatore sfruttando non solo Iliad come esca, ma tutti gli operatori di telefonia mobile in Italia.

La chiamata che ha fatto emergere questa tecnica è arrivata a un dipendente di Iliad che l’ha prontamente registrata e ne ha rivelato il metodo alquanto discutibile e illegittimo. L’utente riceve una telefonata con il numero di telefono reale nascosto. Una voce registrata spiega: “Gentile cliente, a breve avverrà una rimodulazione contrattuale“.

Dopodiché all’utente è chiesto di selezionare il numero corrispondente al suo operatore dal tastierino numerico del suo smartphone. Qui la chiamata viene trasferita a un operatore reale che avverte la potenziale preda che il suo provider sta per affrontare un “disservizio sulla linea” e di conseguenza apporterà una “rimodulazione tariffaria“.

Da qui la chiamata viene passata a un’operatrice che finge di essere dipendente del “servizio ministeriale di tutela del consumatore” che non esiste affatto. In quel momento, cercando di generare fiducia, cerca per il consumatore la migliore offerta al momento disponibile. Peccato però che si tratta di vere e proprie truffe telefoniche spoofing.

La denuncia di Iliad contro queste truffe telefoniche

La posizione ufficiale di Iliad è particolarmente dura contro queste truffe telefoniche. Infatti, ha recentemente presentato un esposto al Tribunale di Milano portando la recente telefonata spoofing di questi call center che operano nell’illegalità tentando di concludere contratti con metodi scorretti.

L’amministratore delegato dell’operatore telefonico, Benedetto Levi, ai microfoni del Corriere della Sera, ha denunciato: “Frodi di questo tipo sono ormai di massa. È nostra convinzione che queste attività danneggino la reputazione e la fiducia di intere filiere industriali, oltre a svilire completamente il canale delle vendite telefoniche. Il nostro esposto punta proprio a colpire la causa del fenomeno, e cioè le dichiarazioni false e truffaldine tramite le quali queste società acquisiscono, trattano e cedono i dati personali degli utenti“.

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