Il primo posto dell'Eco-guida di Greenpeace va a Sony Ericsson

Sony Ericsson si aggiudica il primo posto grazie al pieno punteggio sulla sua politica di gestione chimica.

Con l’ottava edizione dell'Eco-guida di Greenpeace ai prodotti elettronici si sono introdotti nuovi criteri di valutazione. Di fronte a regole più rigide, tutte le 18 aziende classificate hanno perso punteggio, ottenendo una media di 5 punti su 10.
Due le eccezioni: Sony Ericsson e Sony che superano di poco la metà del punteggio massimo.

Con la nuova Eco-guida viene infatti chiesto alle aziende di mostrare anche un impegno nella riduzione globale delle emissioni di gas a effetto serra, obbligatoria dopo Kyoto. Le aziende oltre che promuovere l'efficienza energetica dei loro prodotti, devono impegnarsi anche a ridurre le emissioni durante tutto il processo produttivo.

I giganti dell'elettronica sono attenti alle loro performance ambientali, ma solo su alcuni aspetti, ignorandone altri di uguale importanza. Philips, per esempio, si posiziona bene sui criteri relativi a energia e chimica, mentre ottiene un punteggio pari a zero per quanto riguarda la gestione dei propri rifiuti: non possiede un programma globale di recupero dei prodotti a fine vita.

Eco-guida
Eco-guida

Molte aziende ottengono un buon punteggio sull'efficienza energetica dei loro prodotti, fabbricati in linea con quanto previsto dagli standard Energy Star, un programma congiunto del Dipartimento Energia e Agenzia di Protezione dell'Ambiente degli Stati Uniti. I migliori in campo sono Sony Ericsson e Apple con tutti i modelli che rispettano – e a volte superano – i requisiti previsti dall'Energy Star.

Sony Ericsson si aggiudica il primo posto grazie al pieno punteggio sulla sua politica di gestione chimica. Tutti i nuovi modelli Sony Ericsson non hanno PVC e quelli già in commercio a partire da gennaio scorso sono anche privi di antimonio, berillio e ftalati.

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