Il carcere per chi usa il videofonino per spiare

Il parlamento dello stato australiano del Nuovo Galles del Sud ha approvato una nuova legge che punisce con la pena massima della reclusione

Il parlamento dello stato australiano del Nuovo Galles del Sud ha approvato una nuova legge che punisce con la pena massima della reclusione in carcere per 18 mesi chi utilizza microtelecamere o video telefoni per spiare in casa propria coinquilini od ospiti a loro insaputa. Il Ministro della Giustizia Bob Debus, che ha proposto la legge, ha spiegato che le norme creano un nuovo reato, che proibisce l’uso di macchine da ripresa segrete per filmare o fotografare chiunque, a scopo di gratificazione sessuale, nell’abitazione stessa del colpevole.

‘Vi sono stati diversi esempi molto preoccupanti, di guardoni del ventunesimo secolo, che sfuggono ad ogni punizione perché le leggi correnti non tengono conto delle nuove tecnologie – ha detto Debus – In un caso recente un uomo è stato imputato senza successo, pur essendosi dichiarato colpevole di aver filmato segretamente delle coinquiline nella doccia, con una piccola videocamera nascosta. Il magistrato ha concluso che non vi erano leggi adeguate per questo tipo di reato e il caso è stato archiviato’. Adesso chi dovesse macchiarsi di questi reati rischierà fino a 18 mesi di carcere.

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