Google paga HTC per assumere i suoi talenti

L'accordo da 1,1 miliardi di dollari prevede anche l'accesso alla proprietà intellettuale di HTC.

Dopo molte indiscrezioni e commenti da parte dei tecnologi, Google ha confermato ufficialmente di essere in affari con HTC. Gli accordi tra i due colossi tecnologici però non prevedono l’acquisizione di HTC da parte di Big G, ma la possibilità, per Google, di assumere un team di talenti dell'azienda taiwanese da inserire nella propria squadra. Molti di questi ingegneri hanno già lavorato sugli smartphone Pixel. L'accordo prevede anche una licenza non esclusiva sulla proprietà intellettuale di HTC.

Google accordo HTC
Google accordo HTC

L'annuncio è stato dato da Rick Osterloh, responsabile della divisione hardware di Google, che h ricordato come Google e HTC lavorino insieme fin dai primi anni di Android. Tra i prodotti frutto della loro collaborazione ricordiamo il T-Mobile G1, il Nexus One, il Nexus 9, il Pixel ed il Pixel 2, che sarà presentato il prossimo 4 ottobre.

L'accordo tra Google e HTC prevede che Big G pagherà 1,1 miliardi di dollari cash ad HTC. Per fare un paragone, ricordiamo che nel 2012 Google acquistò Motorola per 12,5 miliardi di dollari. Grazie a questo accordo confluiranno in Google oltre 2.000 dipendenti HTC, molti dei quali si trasferiranno negli uffici di Google a Taiwan. Sembra che HTC continuerà ad operare come un'entità a sé stante per realizzare prodotti di realtà virtuale (tramite la sua divisione Vive) e smartphone, anche se bisognerà vedere in quali proporzioni. La CEO di HTC, Cher Wang, ha affermato che l'azienda si sta preparando per il nuovo prodotto flagship e che l'accordo con Google è un'azione importante per il futuro di HTC.

La mossa dà a Google l'accesso a molte delle proprietà intellettuali di HTC, e ciò le permetterà nei prossimi anni di sfruttare il know how taiwanese per realizzare nuovi dispositivi (come gli smartphone della gamma Pixel). È indubbio che avere al proprio interno degli ex dipendenti HTC permetterà a Google di avere ancora più controllo sull'hardware e il software Android dei dispositivi. Secondo alcuni Google starebbe pensando anche di costruire un suo processore per i prossimi Pixel, e ciò le consentirebbe di non dover più pagare Qualcomm per la fornitura dei chip che animano i suoi smartphone.

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