Google Chrome a pagamento: nuove funzioni AI potrebbero richiedere un abbonamento

Google Chrome si prepara a rivoluzionare la navigazione: le nuove funzionalità AI agentiche potrebbero essere disponibili solo tramite abbonamento a pagamento.
Google Chrome a pagamento: nuove funzioni AI potrebbero richiedere un abbonamento

Una notizia sta facendo discutere appassionati e addetti ai lavori: Google Chrome si prepara a introdurre una vera e propria rivoluzione, che potrebbe ridefinire il concetto stesso di navigazione online. Secondo le ultime indiscrezioni, le funzionalità AI più avanzate e intelligenti non saranno più un bene comune, ma rischiano di diventare un privilegio per pochi, accessibile solo tramite abbonamenti mensili che vanno dai 20 ai 250 dollari. Una svolta epocale che solleva interrogativi profondi su chi potrà davvero beneficiare delle nuove frontiere della tecnologia.

A lanciare l’allarme è stato il noto analista di codice Leopeva64, che ha individuato nei meandri del codice di Chrome e Microsoft Edge riferimenti espliciti a nuovi livelli di sottoscrizione, battezzati Google AI Pro e Google AI Ultra. Questi abbonamenti promettono di sbloccare il vero potenziale dell’intelligenza artificiale agentica, trasformando il browser in un alleato proattivo e capace di agire autonomamente per conto dell’utente. Non si tratta più di semplici assistenti vocali o suggerimenti automatici: stiamo parlando di AI agent in grado di navigare, prenotare servizi, effettuare acquisti e portare a termine compiti complessi senza l’intervento diretto dell’utente.

Questa strategia si inserisce in un contesto globale dove il 2025 viene già preannunciato come l’anno degli AI browsers. La concorrenza non sta certo a guardare: soluzioni come Perplexity Comet e ChatGPT Atlas stanno ridefinendo l’esperienza di navigazione, puntando su servizi sempre più personalizzati e intelligenti. Google, però, sembra intenzionata a monetizzare questa rivoluzione, scommettendo su un modello di navigazione AI a pagamento che potrebbe cambiare le regole del gioco. Ma questa mossa rappresenta davvero una novità assoluta?

Guardando al recente passato, si scopre che la filosofia di Mountain View è già stata messa alla prova con Gemini in Chrome. Lanciato inizialmente come servizio premium, oggi Gemini è accessibile gratuitamente a tutti, offrendo strumenti come riassunti automatici delle pagine, ricerche potenziate dall’intelligenza artificiale e accesso semplificato alla cronologia di navigazione. Un precedente che fa riflettere: la scelta di rendere disponibili gratuitamente funzioni inizialmente riservate agli abbonati potrebbe ripetersi anche in futuro, spingendo verso un modello “freemium” in cui solo alcune caratteristiche restano esclusive per chi paga.

Resta però una domanda cruciale: l’intelligenza artificiale agentica diventerà davvero un lusso per pochi o, come già accaduto con altri servizi digitali, la pressione della concorrenza e le richieste degli utenti costringeranno Google ad aprire almeno parte delle sue innovazioni a tutti? In questo scenario, il ruolo di Google One potrebbe diventare ancora più centrale, integrando i nuovi livelli di abbonamento e offrendo agli utenti un ecosistema sempre più completo e stratificato, in cui scegliere quali servizi attivare in base alle proprie esigenze e possibilità economiche.

Nel frattempo, da parte di Google tutto tace: nessuna dichiarazione ufficiale sui dettagli delle funzionalità che saranno riservate agli abbonati di Google AI Pro e Google AI Ultra, nessuna conferma sui prezzi e sulle tempistiche di rilascio. Quel che è certo è che la partita sulla democratizzazione dell’intelligenza artificiale è tutt’altro che chiusa. Se da un lato la prospettiva di un browser capace di anticipare e soddisfare ogni esigenza affascina e incuriosisce, dall’altro cresce il timore che la navigazione AI a pagamento possa creare nuove barriere e disuguaglianze digitali.

Fonte: X

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