Google: la ricerca con AI Mode arriva in Italia per rivoluzionare tutto

Google ha esteso la ricerca con AI Mode in decine di Paesi, fra cui l'Italia: ricerca conversazionale, ora disponibile via web e app.
Google: la ricerca con AI Mode arriva in Italia per rivoluzionare tutto

Google ha appena lanciato in maniera ufficiale, seppur graduale, la sua AI Mode in decine di Paesi, ed ha come obiettivo quello di cambiare radicalmente il modo in cui milioni di utenti cercano le informazioni online.

Dopo un’iniziale fase di test, piuttosto ristretta, questa nuova modalità basata sull’intelligenza artificiale è adesso disponibile in America, Europa, Asia-Pacifico, Medio Oriente e Africa, portando così una ventata di novità nel motore di ricerca di Google.

Come funziona la ricerca con Google AI Mode

Nella sostanza, non sarà più necessario scorrere infinite liste di link, ma basterà fare delle domande precise (un po’ come avviene su ChatGPT) e ricevere risposte strutturate, ponderate e contestualizzate. L’AI Mode di Google ha la capacità di ricordare anche le domande precedenti, consentendo di approfondire un argomento come avverrebbe in una reale conversazione. In pratica, è come avere un assistente che non si limita a indicarti le pagine da consultare ma ti spiega le cose a modo suo.

L’espansione geografica di Google AI Mode è impressionante: dagli Stati Uniti all’India, dal Giappone alla Germania, passando per Sudafrica, Arabia Saudita e Brasile. In Italia, Francia, Spagna e molti altri Paesi europei, la funzione risulta essere già attiva, ma non ancora per tutti gli utenti a livello nazionale: basterà attendere qualche giorno. Funziona in ben dieci lingue, tra cui inglese, spagnolo, arabo, hindi e portoghese, ma ovviamente le risposte vengono sempre fornite nella lingua scelta dall’utente.

Per provarla è sufficiente consultare l’indirizzo google.com/ai oppure attivarla direttamente dall’applicazione. Al momento è riservata ai maggiorenni e, per risultati più più specifici, Google suggerisce di tenere attive cronologia e personalizzazione. Come sempre avviene in queste circostanze, molti editori stanno lamentando un calo nelle visite, poiché le risposte dell’AI spesso risultano sufficienti e non spingono gli utenti ad approfondire. Google, dal canto suo, ha minimizzato il problema che, però, nell’ambiente si sta facendo parecchio sentire.

Fonte: Phandroid

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