iPhone 12: lancio salvo? Forse si, riapre Foxconn

Buone notizie da Foxconn, principale fornitore Apple: riaperte le fabbriche e produzione tornata alla normalità in Cina e Vietnam.

Buone notizie arrivano dalla Cina, che piano piano si sta rialzando dalla dura botta inflitta dall’epidemia da Coronavirus, con l’annuncio della ripresa della produzione nelle fabbriche Foxconn, il principale partner manifatturiero di Apple. Il lavoro nelle fabbriche cinesi è ripreso nella giornata di ieri e ha addirittura superato le aspettative, stando a quanto affermato ai media nazionali dal fondatore Foxconn, Terry Gou, vista la prolungata interruzione a causa del focolaio di Coronavirus che ha interrotto le catene di approvvigionamento in tutto il paese. Una notizia che arriva anche da noi, ancora alle prese con l’emergenza COVID-19, come un’iniezione di ottimismo.

Apple: Foxconn riprende la produzione

Foxconn, il più grande produttore di elettronica a contratto del mondo, ha la maggior parte della sua produzione in Cina, dove si trovano anche molti dei suoi fornitori, e di conseguenza è stato colpito duramente dall’epidemia di COVID-19 partita proprio dalla Cina, con effetti domino sulla domanda e sulle catene di approvvigionamento dei produttori a livello globale, Apple in primis.

A febbraio, quando l’epidemia ha raggiunto il suo apice nel paese,  la società con sede a Taiwan che assembla gli iPhone di Apple ha subito il più grande calo mensile delle entrate registrato negli ultimi sette anni. Ora però Gou ha rassicurato tutti affermando che il ritorno al lavoro nelle fabbriche Foxconn in Cina ha superato ogni aspettativa e immaginazione e che le forniture alle sue fabbriche lì e in Vietnam sono già tornate alla normalità.

Dunque anche l’impatto sulla produzione degli iPhone Apple in arrivo (l’iPhone 9 e gli iPhone 12) dovrebbe essere limitato e non dovrebbero esserci eccessivi ritardi nel loro lancio e nella loro uscita sul mercato. Questo quanto meno lato produzione.

A preoccupare è invece il drastico calo della domanda, conseguenza quasi inevitabile dell’epidemia di Coronavirus che sta investendo il mondo intero, con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che ha ufficialmente dichiarato la pandemia globale. Perché si dia davvero il via ad una reale ripresa economica post Coronavirus, sottolinea il manager, non è infatti sufficiente che si riprenda a pieno ritmo la produzione: è cruciale che i consumatori continuino ad acquistare. Il mercato statunitense è quello che desta maggiori preoccupazioni, secondo Gou.

Ma l’impatto del virus sull’economia reale e globale è attualmente quasi impossibile da stimare, visto che si tratta di un’emergenza tutt’ora in atto. Per  ora l’unica cosa che possono fare produttori come Apple è rivedere al ribasso le proprie previsioni di vendita e tenersi pronti ad aggiornale nuovamente sulla base di quanto accadrà.

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Fonte: Scmp

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