Fitbit Inspire e Inspire HR: aziende e benessere

Fitbit ha lanciato, un po' in sordina, Inspire e Inspire HR: disponibili entrambi su Fitbit Health Solutions, sono ad esclusivo uso delle aziende.

Fitbit ha lanciato, senza destare troppo clamore, due nuovi fitness tracker denominati Inspire e Inspire HR. Entrambi i braccialetti sono disponibili su Fitbit Health Solutions e sono ad esclusivo uso delle aziende che desiderano far entrare i propri dipendenti in un programma di benessere. Offrono funzionalità di monitoraggio della forma fisica: dal rilevamento della frequenza cardiaca al controllo della qualità del sonno.

Fitbit Inspire e Inspire HR: funzionalità e caratteristiche

I due modelli sono visivamente simili, ma hanno peculiarità differenti: Fitbit Inspire è impermeabile e offre fino a cinque giorni di durata della batteria, mentre Inspire HR si distingue per le funzioni di monitoraggio della frequenza cardiaca e del sonno. Inspire, inoltre, supporta gli avvisi di chiamata, riceve dallo smartphone le notifiche dei messaggi e mostra gli appuntamenti del calendario, senza dimenticare i promemoria che stimolano l’utente a muoversi.

Se il modello Inspire permette anche di tracciare le calorie bruciate, Inspire HR aggiunge a questa funzione oltre 15 modalità di allenamento basate su obiettivi, monitoraggio del passo in tempo reale, controllo della distanza incentrato sulla tecnologia GPS dello smartphone e informazioni sul livello di forma fisica attraverso il cardiofrequenzimetro.

Sebbene Inspire supporti l’analisi del sonno, Inspire HR è in grado di identificarne anche le interruzioni, la profondità e la fase REM. Entrambi i modelli possono poi contare su numerose funzionalità da fitness tracker, che superano anche i Fitbit più avanzati per il segmento consumer.

A differenza di Alta HR, Charge 3 e altri modelli già apprezzati ampiamente dal mercato, Fitbit Inspire e Inspire HR non sono disponibili per i normali consumatori: la società americana con sede a San Francisco ha fatto in questo caso la scelta di destinarli alle aziende che potrebbero essere interessate a includere i propri dipendenti all’interno di programmi di benessere.

Fonte: Slashgear

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