Diverse le tecnologie alla base dei display a colori

Fino a pochi anni fa il mercato di PDA e cellulari era contraddistinto dal dominio dei display a matrice passiva monocromatici

Fino a pochi anni fa il mercato di PDA e cellulari era contraddistinto dal dominio dei display a matrice passiva monocromatici. La stragrande maggioranza dei dispositivi mobili era dotato di schermi STN ad un massimo di 16 toni di grigio. In questi ultimi due anni, però, la situazione è iniziata a variare ed il 2003 sarà uno degli anni principali per l’avvento del colore nel mercato di palmari e telefonini.

La società specializzata iSuppli/Stanford Resources ha condotto un interessante studio sul mercato dei display a colori. Due sono le tecnologie maggiormente utilizzate al giorno d’oggi per la produzione di schermi a colori. Si tratta dei display CSTN a matrice passiva e TFT a matrice attiva. Nel 2001 solo il 12% dei telefonini era dotato di display a colori, la stragrande maggioranza in Giappone. Nel 2004, invece, il 50% dei cellulari venduti avrà schermi a colori, il 30% CSTN. Vari i motivi alla base di questo aumento. In primis il calo dei costi dei display a colori, in seguito alla crescente domanda. C’è anche da considerare che le aziende costruttrici puntano molto sul colore per smuovere il mercato mobile entrato in una fase di stagnazione.

Il mercato dei palmari è molto più soggetto ai colori rispetto a quello dei cellulari. Oltre il 46% dei PDA venduti nel 2002 era dotato di display a colori. Questo è dovuto soprattutto alla presenza quasi unicamente di schermi a colori sui PDA dotati di Pocket PC e sulla conseguente scelta anche di Palm di produrre PDA con display a colori. Attualmente per il mercato dei palmari sono i display TFT a farla da padroni. La loro qualità visiva è superiore a quella dei CSTN, ma il consumo energetico è anch’esso nettamente più elevato, senza contare i costi di produzione. I display CSTN, invece, sono più adatti a terminali di dimensioni ridotte come i cellulari, sia per il costo che per il consumo.

Alcuni particolari tipi di display a matrice attiva, come quelli UFB o quelli TFD, uniscono molti dei punti positivi della tecnologia TFT con il basso fabbisogno energetico della tecnologia CSTN. Purtroppo, però, i costi di produzione di queste interessanti varianti sono ancora molto alti, come dimostrano i prezzi dei primi cellulari dotati di questi display. Una tecnologia invece che potrà dire sicuramente la sua anche nel breve periodo è quella OLED, i display ad emissione organica. I display OLED si contraddistinguono per non essere basati sui classici LCD a cristalli liquidi, ma su schermi ad emissione organica a seconda dell’illuminazione interna. I display OLED sono ottimi per schermi di dimensioni ridotte a colori, in particolare per i cellulari dotati di doppio display. Sono, invece, poco adatti ad essere montati su PDA poiché gli schermi OLED di grandi dimensioni hanno un costo molto elevato ed un consumo energetico esagerato. Ad ogni modo anche la tecnologia OLED si affermerà, raggiungendo il 10% del mercato dei display entro pochi anni.

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