Il diritto alla riparazione di smartphone e tablet

La visione dell'Europa in merito all'economia circolare interesserà anche il mercato dei dispositivi mobile: dovranno avere un ciclo vitale più lungo.

Investire sui principi dell’economia circolare per innescare un processo di rinnovamento e rendere l’Europa più pulita e competitiva. È questo l’obiettivo fissato da Bruxelles con la pubblicazione odierna di un nuovo piano d’azione contenente dettagli su iniziative che riguardano il ciclo vitale dei prodotti: dalla progettazione e fabbricazione al consumo, fino a riparazione, riutilizzo e riciclaggio. L’attenzione è posta anche sul mercato mobile e più precisamente su smartphone e tablet.

Al giorno d’oggi molti prodotti si rompono troppo velocemente e non possono essere riutilizzati, riparati o riciclati, oppure sono monouso. Questo modello lineare di produzione e consumo (“prendi-produci-usa-getta”) non incentiva i produttori a creare prodotti più sostenibili.

L’Europa vuole il diritto alla riparazione

Il target di lungo termine è quello che mira a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Ci si arriverà però un passo alla volta. Il documento di oggi fa riferimento tra le altre cose al diritto alla riparazione che dovrà essere sancito entro il 2021. Insomma, la volontà è quella di arrivare ad avere dispositivi più longevi, che si possano aggiustare in caso di problemi, così come maggiori possibilità in termini di upgrade e aggiornamenti.

Saranno poi messe in campo azioni che permetteranno ai consumatori di ottenere informazioni più attendibili sui prodotti presso il punto vendita (fisico oppure online), ad esempio quelle riguardanti la sua durata e la sua impronta ambientale. Servono misure efficaci: basta parole, è giunto il tempo dei fatti.

La Commissione proporrà norme più severe per porre un freno all’ecologismo di facciata e a pratiche come l’obsolescenza programmata.

Il piano d’azione cita altri ambiti che vanno dal settore tessile all’utilizzo della plastica fino a edilizia, alimentari, imballaggi e automotive. Una mossa che si inserisce nel solco già tracciato con le iniziative legate ai caricabatterie. Di recente l’Europa è tornata sul tema manifestando la volontà di accelerare i tempi nonostante l’opposizione di alcuni importanti player del mercato, Apple su tutti.

Fonte: Commissione Europea

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