
Dopo la prima giornata del Festival della Serie A, durante il quale l’Amministratore Delegato della Lega Luigi De Siervo ha pronunciato dichiarazioni e accuse importanti, abbiamo assistito a ulteriori dichiarazioni interessanti e particolarmente accese nei confronti di IPTV e Pezzotto nella seconda giornata.
In particolare, protagoniste della discussione sono state le Big Tech alle quali è stato promesso un attacco diretto specifico. Non sono mancate anche ulteriori menzioni a nuove multe che raggiungeranno gli utenti finali della pirateria online. Entriamo quindi nello specifico di questa giornata e cosa è stato dichiarato.
IPTV e Pezzotto: sotto attacco le Big Tech
Federico Bagnoli Rossi, presidente di FAPAV, ha puntato i riflettori sul ruolo delle Big Tech nella diffusione di IPTV e Pezzotto illegali: “Ora quello che bisogna fare è che i soggetti come Google capiscano che questo non è un Paese per pirati e che cooperino. Non ci possiamo più permettere determinate situazioni. Lo spirito oltre che collaborativo deve essere tempestivo. Rompere il fronte è importante, ma l’atteggiamento dei soggetti coinvolti deve cambiare“.
Sempre ai microfoni del direttore di Calcio e Finanza, Luciano Mondellini, moderatore anche della seconda giornata, Benedetta Liberatore, Responsabile Direzione Servizi Digitali AgCom, ha precisato: “Google è l’unico che è venuto a sedersi al tavolo, abbiamo creato un automatismo sperimentato nell’ultima giornata di campionato. Google non intende accreditarsi a Piracy Shield, ma ha lavorato con noi per fare sì che il ticket che arriva dal segnalatore viene inviato a Google che interviene a sua volta sui DNS pubblici. Io saluto questa cosa come un fatto positivo, che rompe l’asse. Bing a seguito di un nostro ordine ha fatto un delisting di tutti i DNS comunicati, così chi rimane fermo sulle sue posizioni – come Cloudflare – verrà isolato“.
Stefano Azzi, amministratore delegato di DAZN per l’Italia, ha ricordato anche il tema utenti finali di IPTV e Pezzotto: “E poi c’è un tema di rischi che è stato completamente cancellato, che le persone non hanno ancora capito. Quando sono partite le multe è stato un giorno molto importante non per la finalità repressiva, ma per la finalità educativa di questa cosa. Dobbiamo solo continuare, così passerà quel livello di educazione molto importante“.