ChatGPT cresce a vista d'occhio: la pubblicità sarà inevitabile?

Prodotto che cresce, pubblicità che arriva: le regole del commercio lo impongono, ma OpenAI starebbe valutando più strade per ChatGPT.
ChatGPT cresce a vista d'occhio: la pubblicità sarà inevitabile?

ChatGPT è diventato uno strumento essenziale per milioni di utenti, impiegato quotidianamente per redigere email, generare idee o gestire attività lavorative.

Si tratta del software che ha registrato la crescita più rapida nella storia, e la sua vastissima base di utilizzatori solleva inevitabilmente la questione: arriverà mai la pubblicità su ChatGPT?

Per ora, l’abbonamento a ChatGPT Plus è sufficiente

In un’intervista rilasciata a The Verge, Nick Turley, responsabile del progetto in OpenAI, ha chiarito che al momento la pubblicità su ChatGPT non è fondamentale. L’azienda confida nel modello di abbonamento in uso, sviluppato inizialmente per far fronte all’elevata domanda sui server ed ora trasformato in una strategia commerciale a lungo termine.

Secondo Turley, i nuovi iscritti si dimostrano altrettanto fedeli al servizio quanto i primi utenti: dunque, il tema della pubblicità non è (per adesso) rilevante. Pur non escludendo la possibilità di valutare forme indirette di monetizzazione in futuro, Turley ha sottolineato che qualsiasi nuovo modello dovrà mantenere l’obiettivò principale di ChatGPT: fornire risposte imparziali e personalizzate. L’introduzione di pop-up o di risultati sponsorizzati potrebbe compromettere la fiducia degli utenti, aspetto fondamentale per uno strumento che si basa su interazioni che devono apparire naturali e “umane”.

Appare molto più probabile una transizione verso strategie commerciali basate su referral. Già da tempo, ChatGPT è in grado di suggerire prodotti, e OpenAI sta considerando l’implementazione di un sistema in cui l’azienda possa ricevere una piccola percentuale sulle transazioni, simile ad un assistente allo shopping automatizzato. Questo approccio consentirebbe una monetizzazione “sottotraccia” ed in linea con l’esperienza d’uso che si intende assicurare all’utente.

Nel frattempo, si vocifera che Google stia sviluppando un sistema pubblicitario dedicato proprio ai chatbot: dato il suo predominio nel settore della pubblicità online, il gigante californiano potrebbe orientarsi in tal senso. OpenAI dovrà quindi decidere se perseguire questa strada; in alternativa, ChatGPT continuerà a focalizzarsi esclusivamente sul modello in abbonamento.

Fonte: TheVerge

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