Chi l’avrebbe mai detto che ChatGPT sarebbe finito ad assomigliare a WhatsApp? Eppure è successo: OpenAI ha infatti lanciato le chat di gruppo sul proprio chatbot AI. La funzione, al momento, si trova in una fase pilota: stando alle prime informazioni, permetterà di chattare con amici e familiari integrando, al tempo stesso, il supporto dell’Intelligenza Artificiale.
Come funzionano le nuove chat condivise
A differenza di quanto potrebbe sembrare, le chat di gruppo non costituiscono un sistema di messaggistica a se stante. Si tratta bensì di una nuova modalità per collaborare, insieme a un massimo di venti partecipanti, all’interno di una singola conversazione con ChatGPT. È possibile crearne una ex novo, oppure utilizzarne una già esistente.
La nuova icona comparirà nella parte superiore dell’app: basta condividere il link per aggiungere nuovi membri. E la privacy? Al momento appare piuttosto fragile: chiunque possieda il link, infatti, può accedervi e unirsi alla conversazione.
Il creatore della chat può comunque rimuovere membri, ma basterà per assicurare una pacifica “convivenza” di gruppo? L’host potrà anche scegliere di silenziare le notifiche e addirittura assegnare un nome al gruppo. I dati salvati nella memoria di ChatGPT non verranno presi in considerazione dall’AI, così come quanto scritto non verrà “ricordato” dal chatbot.
Al primo ingresso, ogni utente deve impostare un nome, uno username e una foto profilo. Informazioni che poi verranno riutilizzate, automaticamente, per tutte le future chat di gruppo. Queste conversazioni avranno anche uno spazio speciale nell’interfaccia: saranno infatti visibili all’interno di una nuova sezione chiamata “Group chats”, proprio sopra l’elenco delle chat personali, con l’anteprima dei profili dei partecipanti.

Come funzionano le chat di gruppo su ChatGPT
GPT-5.1 Auto: cos’è il nuovo modello dinamico
ChatGPT, all’interno delle conversazioni di gruppo, utilizzerà GPT-5.1 Auto: un modello in grado di cambiare dinamicamente in base alle richieste. Restano operative tutte le altre funzionalità principali, ovvero ricerca, upload di file, generazione di immagini e dettatura vocale.
OpenAI ha affermato di aver addestrato il proprio chatbot affinché acquisisse comportamenti sociali, per consentirgli di intervenire solo quando necessario. L’AI, quindi, è in grado di riconoscere il flusso delle conversazioni e decide quando e se rispondere. Può inoltre reagire con emoji, citare le foto profilo dei partecipanti e, su richiesta, creare immagini personalizzate basate sui profili presenti nella chat.
Le conversazioni di gruppo in ChatGPT sono già in rollout a partire da oggi per tutte le tipologie di account: Free, Go, Plus e Pro. Tuttavia, trattandosi di una fase pilota, sono limitate soltanto ad alcuni territori, vale a dire Giappone, Nuova Zelanda, Corea del Sud e Taiwan. OpenAI prevede di espandere la funzionalità in futuro anche ad altri Paesi, basandosi su questi primi feedback.