ChatGPT non è più una semplice interazione di testo: recentemente, OpenAI ha infatti introdotto un vero e proprio app store integrato nella piattaforma. L’obiettivo è quello di renderla più potente, collegandola a servizi e funzioni sviluppate da terzi, ampliando di conseguenza le possibilità d’uso per utenti privati e aziende.
Come funziona il nuovo app store di ChatGPT
Con il lancio del nuovo ChatGPT SDK, questo il nome dell’app store, OpenAI consente agli sviluppatori di creare app dedicate che funzionano direttamente all’interno dell’interfaccia di ChatGPT. In questo modo, gli utenti possono cercare e installare applicazioni pensate per aggiungere funzionalità specifiche che non sono disponibili di default nel modello.
Secondo OpenAI, alcune di queste app selezionate permettono di eseguire azioni per conto dell’utente, cercare e citare informazioni da fonti personali, condurre ricerche approfondite su più sorgenti e sincronizzare contenuti per avere dati sempre aggiornati.
In precedenza, strumenti come Google Drive, Dropbox o Canva venivano definiti “connector”, mentre ora rientrano a tutti gli effetti nello store di ChatGPT. Il suo funzionamento ricorda quello degli app store per mobile, dove le funzionalità di base vengono ampliate grazie alle applicazioni sviluppate da altri soggetti.
Ma OpenAI ha intenzione di monetizzare anche questo? Su questo fronte, l’azienda ha dichiarato di stare esplorando diverse opzioni, incluse quelle legate a beni digitali, senza però fornire dettagli definitivi. L’azienda ha precisato che condividerà ulteriori informazioni man mano che osserverà come sviluppatori e utenti utilizzeranno e faranno crescere l’ecosistema delle app.