Negli ultimi mesi, Bitcoin ha mostrato un comportamento atipico rispetto ai mercati tradizionali, interrompendo una correlazione storica con l’S&P 500 e con l’oro.
Infatti, mentre l’indice azionario statunitense e il metallo prezioso hanno continuato a registrare guadagni costanti, la criptovaluta più conosciuta ha subito un calo vicino al 7% in un mese, portandosi intorno ai 102.700 dollari.
Questa divergenza ha alimentato un dibattito tra gli analisti: Bitcoin sta perdendo forza o è semplicemente sottovalutato? Alcuni osservatori suggeriscono che tale rottura potrebbe essere un segnale anticipatore di un cambiamento strutturale nel mercato, capace di ridefinire il ruolo dell’asset digitale nel contesto macroeconomico globale.
La rottura della correlazione tra Bitcoin e l’S&P 500
Secondo i dati della piattaforma Santiment, Bitcoin ha interrotto la propria correlazione con l’S&P 500 e con l’oro nel corso degli ultimi tre mesi.
In particolare, questa frattura è rilevante perché dal 2020 la criptovaluta ha mostrato una forte tendenza a muoversi in parallelo con i mercati azionari, amplificando spesso i movimenti.
Inoltre, dall’11 agosto l’indice S&P 500 è cresciuto del 7%, mentre l’oro ha guadagnato oltre il 20%. Nello stesso periodo, Bitcoin ha perso circa il 15%, invertendo la relazione che aveva caratterizzato i precedenti cicli di mercato.

Dunque, l’analisi di Santiment suggerisce che la rottura non debba essere interpretata unicamente come un segnale di debolezza, ma come possibile indicatore di una fase di maturazione del mercato. La diminuzione di correlazione potrebbe riflettere:
- Un’indipendenza crescente del settore crypto rispetto ai flussi finanziari tradizionali.
- L’effetto dei deflussi dagli ETF Bitcoin spot, che hanno temporaneamente ridotto la pressione d’acquisto.
- Un aumento dell’accumulo istituzionale, con i grandi detentori (“balene”) che preferiscono ritirare i propri fondi dagli exchange.
Dal punto di vista tecnico, l’attuale scenario si distingue per l’assenza di correlazioni dirette tra i principali asset di riferimento.
Quindi, l’S&P 500 continua a beneficiare di aspettative positive legate alla crescita economica statunitense, mentre l’oro si è rafforzato come bene rifugio a causa dell’incertezza geopolitica.
Invece, Bitcoin sembra aver avviato una fase di consolidamento autonomo, in cui i movimenti di prezzo rispondono più alla dinamica interna del mercato crypto che agli impulsi macroeconomici esterni.
Questo disaccoppiamento, secondo alcuni analisti, potrebbe preannunciare una transizione verso una nuova narrativa di mercato: Bitcoin non più come “specchio” del rischio azionario, ma come asset indipendente con una logica di domanda e offerta propria, guidata da innovazione tecnologica e cicli interni di adozione.
Bitcoin è debole o sottovalutato?
La domanda centrale riguarda la natura di questa divergenza: rappresenta un segnale di debolezza o una sottovalutazione temporanea? La risposta non è univoca.
Da un lato, Bitcoin si trova in una fase di contrazione del prezzo, con una perdita di circa il 2% nelle ultime 24 ore e un andamento inferiore rispetto agli asset tradizionali.

Dall’altro, la piattaforma Santiment ritiene che questa fase di rallentamento non sia dovuta a un deterioramento dei fondamentali, ma a venti contrari temporanei del settore crypto.
In particolare, tra i fattori che indicano una possibile sottovalutazione:
- Crescente accumulo istituzionale, testimoniato dall’aumento dei prelievi da Binance e da altri exchange centralizzati.
- Stabilità dell’hash rate, che suggerisce una rete robusta e in continua espansione.
- Prossimità di un nuovo ciclo di halving (2025-2026), storicamente associato a forti rialzi di prezzo.
- Adozione crescente nei pagamenti e nelle riserve aziendali, con un progressivo consolidamento di Bitcoin come riserva di valore alternativa.
Invece, tra i fattori che riflettono potenziali rischi o debolezze:
- Pressioni regolamentari negli Stati Uniti e in Europa, che potrebbero limitare l’accesso degli investitori retail.
- Riduzione della liquidità globale, con banche centrali orientate a politiche monetarie meno accomodanti.
- Persistenza della volatilità, che ostacola la percezione di stabilità a lungo termine.
Nel complesso, il quadro appare più coerente con una fase di “sottovalutazione ciclica” che con una crisi strutturale. Di conseguenza, la rottura della correlazione con l’S&P 500 potrebbe rappresentare l’inizio di un periodo in cui Bitcoin risponde a forze autonome, preparandosi a un nuovo slancio rialzista qualora il sentiment globale migliorasse.
Dunque, se il mercato delle azioni dovesse stabilizzarsi, Bitcoin potrebbe tornare a fungere da “bene anticiclico”, attirando capitali alla ricerca di rendimento e diversificazione.
Bitcoin Hyper: la nuova frontiera della scalabilità
Oltre a osservare BTC, il mercato guarda con crescente interesse a Bitcoin Hyper (HYPER), un progetto nato per superare i limiti storici della blockchain di Bitcoin.
La prevendita del token HYPER ha già raccolto 27 milioni di dollari, segno della forte domanda di soluzioni che uniscano sicurezza e funzionalità avanzate.
In generale, si tratta di un ecosistema basato sulla Solana Virtual Machine (SVM) e sugli ZK-Rollup che mira a importare Bitcoin in un ecosistema decentralizzato.

Caratteristiche principali di Bitcoin Hyper:
| Rete | Basata su Solana Virtual Machine e ZK-Rollups |
| Obiettivo | Portare dApp e scalabilità su Bitcoin |
| Token | HYPER |
| Fondi raccolti | Circa 27 milioni di dollari |
| Staking | Sì, con APY dinamico durante la prevendita |
In generale, questa iniziativa ha attirato l’attenzione di numerosi esperti del mondo crypto, coinvolgendo anche influencer famosi.
Dunque, se la narrativa della sottovalutazione di BTC dovesse consolidarsi, progetti come HYPER potrebbero beneficiare di una rinnovata fiducia nel settore diventando estremamente profittevoli.
Per altre informazioni su questa crypto, leggi anche “Comprare Bitcoin Hyper”.
In collaborazione con ClickOutMedia
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