Il clima che circonda Bitcoin oggi è fatto di tensioni, aspettative e improvvisi cambi di direzione. Dopo settimane dominate da volatilità e da un sentiment fragile, una voce autorevole come quella di Tom Lee è tornata a risuonare con un messaggio di ottimismo. Il cofondatore di Fundstrat, intervistato da CNBC, ha espresso con chiarezza la sua visione: “Vedo Bitcoin in grado di segnare un nuovo massimo storico entro la fine di gennaio”. Una dichiarazione che contrasta con il nervosismo dei mercati, ma che non sembra campata in aria.
Secondo Lee, gran parte della traiettoria di Bitcoin dipenderà dalla reazione degli investitori ai prossimi sviluppi macroeconomici. In particolare, sarà determinante l’atteggiamento della Federal Reserve. Una Fed accomodante rappresenterebbe, a suo dire, una spinta potente per tutto il comparto:
“Quando aumenta la paura di una politica monetaria troppo aggressiva, anche i modelli di valutazione delle criptovalute si irrigidiscono. Se invece torna una Fed più morbida, parliamo di un vento di coda molto forte”.
Negli ultimi giorni questo vento sembra essersi nuovamente alzato. Nonostante Powell avesse inizialmente frenato le aspettative su un taglio dei tassi a dicembre, i mercati dei futures riflettono una sorprendente inversione di sentiment: secondo i dati del CME, la probabilità di un taglio di 25 punti base il 10 dicembre è ormai salita all’87,6%. Una svolta che ha contribuito a riportare entusiasmo tra gli investitori crypto più sensibili alle dinamiche macro.
Dopo la tempesta del deleveraging, il mercato cerca un nuovo punto di equilibrio
Le parole di Tom Lee arrivano in una fase delicata. Bitcoin e l’intero comparto digitale stanno infatti ancora assorbendo gli effetti di una violenta pulizia della leva finanziaria avvenuta proprio all’inizio della settimana. L’ennesimo leverage flush ha trascinato Bitcoin fino a quota 84.000 dollari, complice anche il ritorno di pressioni sullo Yen Carry Trade dopo il rialzo dei rendimenti dei bond giapponesi ai massimi degli ultimi anni.
Per Lee, ciò che abbiamo visto negli ultimi mesi è una sequenza di colpi al sentiment: il raffreddamento di ottobre, la successiva riduzione delle aspettative sui tagli dei tassi, e infine la brusca liquidazione delle posizioni a leva. Questo ha messo a dura prova la capacità del mercato di assorbire nuove pressioni. Tuttavia, secondo l’analista, il processo di “pulizia” potrebbe essere ormai vicino alla conclusione. La dinamica osservata ricorda quella del 2022, quando il crollo di FTX generò un’ondata di deleveraging durata circa otto settimane.
“Credo che siamo nella fase finale di questo ciclo,” afferma Lee. “Nel giro di una o due settimane il mercato potrebbe aver completato il reset.”
Da quel momento, secondo lui, l’ingresso di nuovi operatori e la ripresa delle attività potrebbero diventare molto più evidenti, complici anche la fine del Quantitative Tightening e le aspettative concrete su un taglio dei tassi nel mese di dicembre.
Bitcoin Hyper: l’ambizione di portare Bitcoin nell’era delle dApp ad alta velocità

In questo scenario complesso, una delle realtà emergenti che sta catalizzando l’attenzione è Bitcoin Hyper, un progetto che mira a riscrivere il ruolo di Bitcoin nell’ecosistema Web3. Se da anni Bitcoin viene visto come un asset sicuro ma poco adatto alle applicazioni ad alte prestazioni, Bitcoin Hyper punta a ribaltare questo paradigma.
La sua idea è semplice ma rivoluzionaria: trasformare Bitcoin in una base liquida e sicura per un Layer-2 capace di sostenere transazioni rapide, dApp, DeFi, NFT e perfino videogiochi on-chain. L’integrazione della Solana Virtual Machine (SVM) all’interno della sua infrastruttura permette di ottenere prestazioni che, secondo il team, possono raggiungere o superare quelle di Solana stessa, mantenendo però $BTC come asset centrale dell’ecosistema.
L’approccio è pragmatico: non si tenta di alterare il design della blockchain di Bitcoin, ma si sposta il carico computazionale su un Layer-2 ottimizzato, che ancora la propria sicurezza alla chain principale. Il risultato è un ambiente dove pagamenti e scambi in wrapped BTC diventano immediati, con costi ridotti e una user experience molto più moderna rispetto agli standard del mondo Bitcoin.
A questo si aggiungono strumenti dedicati agli sviluppatori, come un SDK in Rust e un set di API pensate per applicazioni NFT e gaming. Una strada che potrebbe attirare team già attivi su chain ad alte prestazioni e che ora vedono la possibilità di intercettare la liquidità del mondo Bitcoin.
L’interesse del mercato è tangibile: la prevendita di $HYPER ha già superato i 28,8 milioni di dollari, spinta anche da staking dinamico al 40% APY e da un modello economico studiato per premiare gli early adopter. Le proiezioni ottimistiche indicano potenziali target di 0,08625 dollari entro il 2026 e 0,253 dollari entro il 2030, in uno scenario in cui Bitcoin Hyper diventerebbe uno dei principali centri per la DeFi e le applicazioni ad alta velocità basate su Bitcoin.
Una convergenza di fattori che ridisegna il panorama crypto
L’ottimismo di Tom Lee, e l’ascesa di soluzioni come Bitcoin Hyper disegnano un quadro in cui il settore crypto sembra prepararsi a una nuova fase. Da un lato, il contesto macro potrebbe tornare favorevole nelle prossime settimane; dall’altro, l’innovazione infrastrutturale sta aprendo scenari che fino a pochi anni fa sembravano impossibili.
Se Bitcoin riuscirà davvero a segnare un nuovo massimo entro gennaio e se progetti come Bitcoin Hyper continueranno a conquistare terreno, il 2025 potrebbe inaugurare un ciclo in cui Bitcoin non sarà più soltanto un bene rifugio, ma anche la base per un’intera generazione di applicazioni ad alta velocità. Una trasformazione che molti investitori stanno già iniziando a soppesare con grande attenzione.
In collaborazione con ClickOutMedia
Le informazioni contenute in questo articolo hanno scopo puramente informativo e non rappresentano una consulenza finanziaria, fiscale o legale. Ogni decisione di investimento comporta rischi e dovrebbe essere presa dopo aver consultato un professionista qualificato. L’autore e la redazione non si assumono responsabilità per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo di questi contenuti. Alcuni link presenti potrebbero essere affiliati: possiamo ricevere una commissione se effettui un’azione tramite tali link.