
Un nuovo studio condotto e pubblicato da Kaspersky ha rivelato qualcosa di molto interessante. La ricerca si è focalizzata sugli interessi digitali dei bambini ed è emerso che nel 2025 è raddoppiata la loro curiosità per l’intelligenza artificiale. L’analisi riguarda un tempo specifico che va da maggio 2024 ad aprile 2025.
Come si legge nel documento ufficiale: “Kaspersky ha rilevato un aumento significativo dell’interesse verso gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale. Mentre nel periodo 2023-2024 nessuna app di IA figurava nella Top 20 delle applicazioni più utilizzate, ora “Character.AI” è entrata in classifica, dimostrando che i bambini non solo si interessano all’IA, ma la stanno già integrando attivamente nella loro vita digitale. Oltre il 7,5% di tutte le query di ricerca riguardavano chatbot di IA, tra cui nomi noti come ChatGPT, Gemini e soprattutto Character.AI, una piattaforma che consente agli utenti di creare o interagire con bot che imitano personaggi reali o di fantasia. Si tratta di un aumento rilevante rispetto all’anno precedente: nel report 2023-2024, le query legate all’IA rappresentavano solo il 3,19% di tutte le ricerche, mentre quest’anno sono aumentate più del doppio“.
Intelligenza Artificiale e bambini: tra curiosità e rischi
Questi dati fanno emergere preoccupazioni in termini di sicurezza informatica. Questo perché esistono già molte truffe legate all’intelligenza artificiale e non tutte le interazioni con i chatbot sono prive di rischi. “Alcuni bot possono esporre i bambini a contenuti emotivamente intensi, a disinformazione o a tematiche non adatte alla loro età, soprattutto quando sono creati o personalizzati da altri utenti“, ha specificato Kaspersky.
Tutto questo fa emergere il ruolo fondamentale dei genitori: “Poiché queste piattaforme si basano spesso su contenuti generati dagli utenti e non sempre prevedono una moderazione rigorosa, è fondamentale che i genitori parlino apertamente con i propri figli dell’uso degli strumenti di intelligenza artificiale e utilizzare app di digital parenting in grado di aumentare la consapevolezza delle famiglie, coinvolgerle e proteggerle dai rischi“.
Anna Larkina, Privacy Expert di Kaspersky, ha spiegato: “Le tendenze emerse quest’anno dimostrano quanto rapidamente evolva la cultura digitale dei ragazzi: un giorno chattano con chatbot basati sull’IA, il giorno dopo canticchiano una canzone-meme italiana di cui probabilmente non avete mai sentito parlare. Ma dietro ogni tendenza si nasconde un’opportunità di connessione. Quando i genitori dedicano del tempo a capire cosa guardano, a cosa giocano o cosa cercano online i propri figli, si aprono le porte a conversazioni significative e si contribuisce alla costruzione di abitudini digitali più sicure e consapevoli. Le app di digital parenting possono essere un valido alleato in questo percorso: non solo per proteggere, ma anche per partecipare attivamente alla vita digitale dei bambini“.