
Qualche giorno fa vi avevamo avvertito circa false multe inviate agli utenti da cybercriminali nella speranza di trovare qualche fruitore di IPTV e Pezzotto che cadesse nella trappola. La situazione si sta così intensificando che anche AGCOM ha lanciato un allarme ufficiale circa questo pericolo.
Nel suo comunicato ufficiale si legge: “L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni mette in guardia cittadini ed utenti dai rischi connessi a comunicazioni fraudolente, recapitate in questi giorni e riconducibili a soggetti non identificati, che, a nome di un sedicente Servizio clienti AGCOM – Piracy Shield, contestano irregolarità relative ‘a collegamenti a siti internet sotto osservazione in quanto riconducibili alla trasmissione di streaming illegali’“.
“Nelle finte comunicazioni si richiede il pagamento di una sanzione, si rinvia a successiva comunicazione per la fornitura delle coordinate bancarie e si fornisce un numero di telefono e un nominativo da contattare“, spiega AGCOM. Molto pericoloso perché in questo modo i cybercriminali riescono a concludere furto di identità e di denaro.
Il consiglio di AGCOM contro le false multe per IPTV e Pezzotto
Contro le false multe per IPTV e Pezzotto AGCOM non si è solo limitata a darne notizia attraverso un comunicato ufficiale pubblicato sul suo sito internet. Infatti, ha anche fornito alcuni consigli utili affinché ogni utente non cada nella trappola di questi criminali del web che stanno sfruttando le informazioni di questi giorni su sanzioni e pirateria streaming.
“AGCOM richiama l’attenzione degli utenti sull’importanza di non dar seguito a queste comunicazioni che configurano il reato di truffa aggravata e di adottare comportamenti di prudenza per tutelarsi rispetto a iniziative ingannevoli finalizzate sia all’acquisizione di somme di denaro che di dati sensibili“, si legge.
Concludiamo col precisare che l’Autorità ha da subito chiarito la sua posizione circa queste false multe per IPTV e Pezzotto: “AGCOM tutelerà la propria immagine in tutte le sedi competenti rispetto all’improprio e illecito utilizzo del suo nome“.