Un’indagine effettuata da Altroconsumo, la nota associazione di consumatori con oltre 300.000 soci, rivela quanto sia difficile riciclare molti telefoni cellulari attualmente presenti sul mercato.
Secondo l'indagine, in cima alle scelte dei produttori non ci sono mai state né quella di progettare telefonini ecocompatibili né quella di realizzare imballaggi a basso impatto ambientale. Finora le priorità nel concept dei telefonini sono state solo due: estetica e hi-tech.
Il rischio ecologico è fondato – sottolinea l'associazione – non solo perché per costruire 100 grammi di telefonino occorrono 30 chilogrammi di materiali, molti dei quali sono tossici e dannosi per l'ambiente, ma anche perché quello della telefonia mobile è un mercato enorme, che sforna costantemente milioni di esemplari.
Esiste una legislazione a livello europeo che vieta l'utilizzo di diverse sostanze pericolose nei prodotti elettronici (cadmio, mercurio, piombo, cromo esavalente), consentendo tuttavia alcune eccezioni, come l'uso del mercurio nei led retroilluminanti del display. Secondo Altroconsumo, tuttavia, l'anello debole sta nella stessa norma, che è troppo blanda e consente scappatoie.
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