Si preannuncia complesso in Gran Bretagna il lavoro
di installazione dei ripetitori da parte delle compagnie telefoniche che si
preparano all’arrivo dell’ UMTS, la tecnologia per i telefonini della terza
generazione. David Lale, manager di una azienda di Harewood nelle vicinanze
di Leeds, ha presentato la scorsa settimana quello che potrebbe essere solo
il primo di una lunga serie di ricorsi contro l’installazione delle 30 mila
antenne che garantiranno ai cinque gestori che si sono aggiudicati una licenza
la copertura della rete UMTS.
Secondo quanto pubblicato dal ‘Times’, Lale contesterebbe
il fatto che il governo non gli abbia concesso la possibilità di avere
un’udienza per manifestare il proprio dissenso all’installazione di uno dei
ripetitori da parte del gestore di telefonia mobile Orange. Per il manager il
fatto costituirebbe una grave violazione dell’articolo 6 della nuova Convenzione
Europea dei Diritti dell’Uomo e ha dato via perciò ad una battaglia legale
che potrebbe trovare il consenso ed essere imitata da numerosi altri cittadini
inglesi, ostacolando così i progetti delle compagnie telefoniche.
Per i gestori inglesi altri problemi di natura
legale potrebbero arrivare dal ‘Mast Action UK’, un gruppo di attivisti sostenuto
dall’ex attrice e parlamentare laburista Glenda Jackson e da Jerry Hall, l’ex
moglie del cantante Mick Jagger. I membri del ‘Mast Action UK’ criticano le
scelte dei siti dove saranno installate le antenne per i nuovi telefonini, che
in molti casi non terrebbero conto dell’esigenza di salvaguardare la salute
dei consumatori.