Il tribunale blocca l'app UberPop sul territorio italiano

Accolto il ricorso di sindacati e associazioni di categoria presentato ad aprile.

La vittoria è dei tassisti! Oggi, infatti, il loro ricorso contro Uber, per il servizio UberPop, è stato accolto dal giudice civile del tribunale di Milano.

A presentare l’istanza di ricorso cautelare urgente contro l’app di Ncc, in particolare per quanto concerne l'attività di trasporto passeggeri da parte di privati cittadini iscritti, erano state le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria, a metà aprile, con lo scopo di ottenere un blocco immediato del servizio sull’intero territorio. Secondo quanto denunciato dei ricorrenti, il servizio configura sia una "concorrenza sleale" sia una "violazione della disciplina amministrativa che regola il settore taxi e il trasporto pubblico non di linea".

L'app UberPop di Ncc per iPhone
L'app UberPop di Ncc per iPhone

Il tribunale civile di Milano ha accolto, con sentenza odierna, il ricorso. "Siamo dovuti arrivare in aula di giustizia perché qualcuno decidesse, nessuno voleva prendersi questa responsabilità", ha dichiarato Pietro Gagliardi, responsabile sindacale per la categoria dei tassisti dell'Unione Artigiani della Provincia di Milano, evidenziando che "prima di ricorrere in Tribunale ci siamo rivolti a Comune, Regione, al Governo, tutto inutile". "Si tratta di una grande vittoria", ha chiosato il responsabile sindacale, aggiungendo che "non l'abbiamo fatto solo per noi e il nostro lavoro, ma anche per la sicurezza degli utenti".

La protesta dei tassisti (Fonte ANSA)
La protesta dei tassisti (Fonte ANSA)

Claudio Marangoni, giudice della sezione specializzata in imprese del Tribunale di Milano, ha inoltre disposto il blocco di UberPop, con un provvedimento cautelare, allo scopo di inibire la prestazione del servizio su tutto il territorio nazionale. Immediata la replica del Codacons, che ritiene il blocco "un danno enorme per gli utenti, perché limita la concorrenza e riduce le possibilità di scelta per i cittadini". Carlo Rienzi, presidente dell’associazione di consumatori, ha poi dichiarato in una nota: "è impensabile che un Paese moderno possa essere privato di sistemi innovativi come Uber, che rispondono ad esigenze di mercato e sfruttano le nuove possibilità introdotte dalla tecnologia". Per il Codacons, la sentenza produce un duplice danno per il consumatore, che si esplica in una minore scelta sul fronte del servizio, da un lato, e con tariffe maggiori dall’altro.

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